video » Dragaggio? Per la Sidra va a… gonfie vele. Scontro Febbo-Amicone

DRAGASono completamente contrapposti gli stati d’animo della marineria e di parte delle istituzioni da una parte, e quelli dell’impresa appaltarice dall’altra. Rassegnati i primi, ottimista la SIDRA. Per il dragaggio del Porto di Pescara l’ingegner Carlo Alberto Marconi non vede più problemi all’orizzonte e anzi ha spiegato che la ditta e’ “organizzata per avviare i lavori il 15 aprile. Si parte dalla imboccatura della canaletta – ha detto – e si va verso l’interno. Quindi si provvedera’ prima nella canaletta e poi nel porto canale. Si conta di andare avanti fino al 30 aprile per consentire alla marineria di tornare in mare dopo questa data”. Si prevede di scavare 1000 – 1400 metri cubi al giorno, lavorando fino a 12 ore al giorno. In seguito si proseguira’ “a massimo regime”. Il materiale e’ destinato a finire nella vasca di colmata. Gli e’ stato fatto notare che in base a questo cronoprogramma i lavori (il bando prevedeva 200mila metri cubi) non termineranno in 85 giorni come previsto. Marconi ha comunque sottolineato che il cronoprogramma scattato da metà gennaio è stato finora rispettato. Nessun problema nemmeno per i fanghi: “solo una parte verranno trattati” -ha detto- ” e noi disponiamo di impianti in Belgio, in Italia e in Francia”. Dunque la marineria può dormire sonni tranquilli? Certo tra tutto questo ottimismo da una parte e tutto il pessimismo dall’altra, di sicuro c’è qualcuno… che si sbaglia di grosso.

INTANTO E’ SCONTRO FEBBO-AMICONE
L’assessore regionale alla Pesca, Mauro Febbo risponde alle dichiarazioni del direttore dell’Arta Mario Amicone. “Visto lo stato di esasperazione degli armatori e anche del personale della marineria di Pescara, durante l’incontro tenutosi ieri alla sala provinciale, ho cercato di tenere un profilo basso ribadendo vitale la scadenza del 30 aprile ed evitando al tempo stesso ogni rimpallo di responsabilità. Dato che Amicone, direttore dell’Arta, sia a mezzo stampa sia nel corso del suo intervento, ha voluto per forza chiamarmi in causa, mi sembra doveroso ricordare i due interventi del sottosegretario Improta che hanno accertato le responsabilità dell’Arta e del suo Direttore. Inoltre, soprattutto solo per senso di responsabilità istituzionale, non ho voluto leggere quanto riportato nella scheda che il dott. Carlea ci aveva rimesso il 5 aprile perché impossibilitato a partecipare. Infatti nella stessa relazione si legge: “L’Arta, con nota che si allega in copia, comunicava che problemi di carattere economico non consentivano di procedere alla validazione perchè non potevano essere pagati gli straordinari ai dipendenti. Si preferisce evitare ogni commento! L’Arta, anche dopo la stipula delle convenzioni, ha ribadito ancora una volta il carattere prioritario delle sue pretese economiche”. E ancora si legge: “In ogni caso però il dragaggio, secondo il progetto e nel rispetto degli obblighi che l’impresa ha assunto in sede di gara, potrà decisamente iniziare solo quando sarà pervenuta la validazione definitiva e generale dei tre ambiti di dragaggio (darsena, canaletta e porto canale) da parte dell’Arta”.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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