L’appuntamento è per le 16 di domani. All’ordine del giorno del Comitato Via a L’Aquila approdano le osservazioni allo studio preliminare ambientale predisposto dalla Gtm sui lavori della filovia. Lavori al momento interrotti, ma che sono già in fase avanzata di realizzazione. E’ già questo un paradosso: soltanto l’intervento della magistratura ha imposto alla Regione di avviare la procedura che in un primo momento non era ritenuta necessaria. Ma tant’è. E comunque adesso tornano al pettine diversi dei nodi che associazioni e comitati hanno segnalato nel controverso progetto. In primo luogo viene contestata l’inadeguatezza strutturale del sedime della strada parco interessato dall’infrastruttura. Contestata anche l’esiguità o l’inesistenza in alcuni casi del marciapiede lato mare. Tra le osservazioni anche la scelta di un rotabile (il Phileas) sovradimensionato nella struttura e dai noti problemi nel sistema di guida elettronica in dotazione già segnalati a Bologna e ad oggi privo di collaudo. Ma il punto negativo più clamoroso del progetto è segnalato nella presenza di barriere architettoniche, la cui insuperabilità è stata certificata dallo stesso assessore regionale ai Trasporti Morra, che invitato dalle associazioni a sperimentarla, si cappottò a bordo di una carrozzina. Scosso dall’episodio l’assessore si impegnò a sollecitare interventi riparatori. Ora tocca ai suoi uffici, quelli della Regione, prendere una decisione.

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