Prosegue la ricerca della reliquia con il sangue di Papa Giovanni Paolo II rubata due notti fa, insieme ad una croce, nel santuario di San Pietro della Ienca, dove era custodita.
Oltre cinquanta carabinieri, con l’ausilio di cani cerca persone, questa mattina hanno setacciato con attenzione tutta la zona intorno alla piccola chiesa, ai piedi del Gran Sasso, una zona molto cara al pontefice polacco che sarà canonizzato il prossimo 27 aprile.
Le indagini dei militari, guidati dal comandante provinciale Savino Guarino, avrebbero evidenziato che i ladri si sarebbero disfatti dell’oggetto sacro.
A intervenire sulla vicenda è anche il comitato di volontariato osservatorio Antiplagio, secondo cui quanto avvenuto “non deve far escludere la pista satanica”. Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l’inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell’olocausto nazista nella ‘Giornata della Memoria’, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.
Il furto, per il quale la Procura dell’Aquila ha già aperto un’inchiesta, è stato scoperto da Franca Corriere, figlia di Pasquale, fondatore dell’associazione culturale San Pietro della Ienca. La donna, che era lì insieme al marito, ha notato casualmente che era stata segata l’inferriata della finestra laterale del santuario e ha subito avvertito il parroco e i carabinieri.
I ladri hanno portato via solo la reliquia del pontefice scomparso nel 2005, donata
al santuario il 7 agosto del 2011 dal cardinale Stanislaw Dziwisz.
L’arcivescovo Giuseppe Petrocchi informato del furto dall’assessore comunale Lelio De Santis si è detto “sconcertato e incredulo”. Sul posto questa mattina si è recato anche il vescovo ausiliare monsignor Giovanni D’Ercole che ha lanciato un appello: “riportateci la reliquia”.

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