Rientrata nel Comune di Teramo, con la chiusura del Centro Coordinamento Soccorsi gestito dalla Prefettura da giovedì notte, l’emergenza gas che per quattro giorni ha tenuto in scacco la città. Oltre 21mila le utenze, tra private e commerciali, rimaste senza metano dopo un guasto all’adduttrice regionale per il quale il sindaco ha presentato un esposto alla Procura ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio, annunciando anche “attività di azione civile nei confronti degli eventuali responsabili per far fronte ai danni economici provocati a tutte le attività commerciali e industriali del territorio”. Ora, quindi, indaga la magistratura. Da riattivare ne sono rimaste ora meno di un migliaio, ora, le utenze che devono essere riattivate, in gran parte attività commerciali e case rimaste chiuse durante le festività pasquali e, quindi, non accessibili ai tecnici – giunti da tutto il Centro Italia – della “2i Rete Gas” che hanno lavorato porta a porta. In una riunione in Prefettura, ieri sera, è stato deciso che per le rimanenti utenze da riattivare si procede per via ordinaria, con segnalazioni che dovranno essere fatte di persona in cinque punti di raccolta posti in altrettante scuole della città la cui localizzazione è sul sito della Prefettura.
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