L’anomala urgenza di evitare a tutti i costi il parere della Commissione di valutazione d’impatto ambientale, le dichiarazioni contraddittorie rese in Procura tra chi parla di progetto a guida vincolata e chi di soggetto ibrido e, fatto inedito, il problema del manto stradale di Montesilvano inadeguato, per conformità, a sopportare il peso di un mezzo pesante. Sono solo alcuni elementi di difformità diffusa, secondo comitati, associazioni ambientaliste e di tutela del cittadino, contenute nel progetto per la realizzazione della Filovia da Montesilvano a Pescara. Un progetto da oltre 30 milioni di euro al centro, tra l’altro, di un’inchiesta della Squadra Mobile di Pescara che, però, non ha avuto riscontro presso il Sostituto Procuratore Valentina D’Agostino che ha fatto richiesta d’archiviazione. In attesa della decisione del Gip e alla luce della necessità mostrata dagli inquirenti di indagini suppletive per chiudere un quadro complessivo di presunta illeggittimità, l’Associazione Codici insieme al WWF ha già presentato un esposto di opposizione all’archiviazione: “Il nostro sistema giudiziario – spiega Domenico Pettinari segretario provinciale di Codici – ci da gli strumenti per intraprendere questa strada che riteniamo indispensabile per fare luce su un progetto che presenta non poche anomalie.” A supporto di Codici, WWF e comitati spontanei, anche il Movimento 5 Stelle con l’intervento, stamane, in conferenza stampa del senatore Gianluca Vacca che parla di opera pubblica inutile e costosa, quando sarebbe bastato dotarsi di minibus elettrici, e l’onorevole Andrea Colletti che basandosi sulla corposa informativa della Squadra Mobile parla di un sistema in cui tutti tendono a fare esclusivamente gli interessi del privato senza tener conto della collettività, lo si evince anche da diverse intercettazioni nelle quali si fa riferimento, ad esempio, alla necessità di tenere all’oscuro dell’opinione pubblica il problema della mancata conformità del manto stradale di Montesilvano, piuttosto che, in un’intercettazione in particolare riferita all’ingegner Taraborelli, già indagato per l’inchiesta sullo smaltimento dei fangi del dragaggio, nella quale parla di un filobus che vuole essere spacciato per un ibrido ma che é stato pagato per altre caratteristiche: “Ci chiediamo per quale motivo il Pm intende archiviare questa inchiesta quando dalel carte della Squadra Mobile che ha svolto un lavoro assolutamente certosino appaiono fin troppo evidenti le numerose anomalie che meritano un supplemento d’indagine – dice Colletti – presenteremo due interpellanze al Ministero dei Trasporti e dell’Ambiente e se l’inchiesta dovesse essere nuovamente archiviata ci rivolgeremo anche al Ministero della Giustizia.”

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