Dopo la proroga delle indagini disposta dal giudice Giuseppe Romano Gargarella, adesso è il pubblico ministero Fabio Picuti a riprendere la scena nell’inchiesta sull’ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, al centro delle indagini della Procura sulla riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009, pochi giorni prima del sisma del 6 aprile.
Bertolaso, che aveva convocato la grandi rischi a L’Aquila, è indagato per omicidio colposo e lesioni colpose. I sette componenti dell’organo scientifico di consulenza della presidenza del Consiglio sono stati condannati, in primo grado, a sei anni di reclusione ciascuno con l’accusa di aver rassicurato parte della popolazione dell’Aquila. “Non posso tollerare che mi si venga a parlare di paura di toccare le alte sfere o i papaveri più grossi”. Queste le parole del Pm Picuti che aveva chiesto l’archiviazione non ravvisando comportamenti penalmente rilevanti per gli indagati. Con una mossa a sorpresa il Pm ha ora chiesto l’incidente probatorio, dunque un’assunzione anticipata di prove in vista di un eventuale processo.
Tocca ora al giudice Gargarella fissare la data dell’udienza per l’audizione dei personaggi coinvolti, in quella che si prevede essere una vera e propria sfilata di big al tribunale dell’Aquila per capire se ci furono, in quei giorni di sciame sismico, suggerimenti sulle rassicurazioni che avrebbe fornito la commissione grandi rischi. I legali di parte civile avrebbero già pronta, infatti, una lunga di lista di personaggi di spicco da convocare in udienza, uno dei quali potrebbe essere proprio Giuseppe Zamberletti, il “padre” della moderna protezione civile che non partecipò alla riunione a L’Aquila e che dichiarò, dopo il sisma, di aver sconsigliato a Bertolaso di convocare la Grandi Rischi nel capoluogo abruzzese.

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