E’ il giorno decisivo per l’accertamento delle effettive capacità di intendere e volere di Marco Del Vecchio, unico indagato per l’assassinio dei genitori, papà Emidio (78 anni) e mamma Adele (75), uccisi con più di cento coltellate il 18 novembre dello scorso anno.
Nel carcere di Torre Sinello il 37enne vastese è stato detenuto in isolamento per mesi, ora da qualche giorno può uscire dalla sua cella ma non ha mutato il suo atteggiamento: resta rinchiuso nel suo mutismo ma sembra più sereno rispetto alle settimane successive al massacro di via Anghella, la casa dove furono trovati i suoi genitori in un mare di sangue.
Per lui, oggi, è prevista l’ultima fase dell’incidente probatorio: il consulente del GUP, Ferruccio Canfora, cercherà il dialogo con l’indagato davanti ad una telecamera. A seguire tutti i consulenti (Francesco Bruno per la difesa. Roberta Bruzzone per la parte civile e Giuseppe Orfanelli per la Procura) avranno un incontro con Nicoletta, la sorella di Marco Del Vecchio. A lei è affidato un compito delicatissimo, quello di descrivere la complessa personalità del fratello e di ricostruire il tipo di rapporto che aveva con i genitori. Poi il professor Canfora avrà due mesi per trasmettere la sua relazione ed il GIP, Stefania Izzi, potrà trarre una prima importante decisione sulla psiche di Marco Del Vecchio.

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