video » L’Aquila: “Desecretare gli atti sulla strage dei nove martiri”

martiri aquilaniTogliere la segretazione sugli atti del processo che seguì nel 1947, l’eccidio dei Nove Martiri Aquilani, avvenuto il 23 settembre 1943 ad opera delle truppe occupanti tedesche, per aggiungere finalmente un altro e forse definitivo “pezzo di verità” alla storia recente della città. La richiesta è stata avanzata dal giornalista e storico Amedeo Esposito al sindaco Massimo Cialente ed al prefetto Francesco Alecci, in occasione della celebrazione del 25 aprile, con l’inaugurazione del primo cippo, posto all’inizio della via per la Madonna Fore, del “sentiero della libertà”, ideato e realizzato dall’amministrazione comunale.
“Sentiero che rappresenta un’altra e ben visiva tappa perché L’Aquila, o meglio i giovani di oggi e di domani “ricordino” il sacrificio dei Nove Ragazzi abbattuti dal feroce vento omicida della negazione della libertà”, sottolinea Esposito.
Dei Nove giovani ormai sembra si conosca tutto, grazie alle cronache e agli studi condotti.
“Rimangono però ancora dei dubbi, – aggiunge il giornalista – certamente infondati, per effetto della segretazione degli atti giudiziari relativi al processo seguito all’uccisione dei Giovani. La “liberalizzazione” dalla riservatezza di tali atti darebbe agli storici l’opportunità di concludere finalmente la scrittura della storia della città su quella pagina dolorosa”.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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