REDAZIONE – Dopo tre ko consecutivi l’Aquila scivola in quarta posizione ma quel che più preoccupa è il trend negativo e la chiara involuzione tecnica della squadra che soffre, subisce troppi gol e non è più propsitiva vuoi con il gioco vuoi con le ripartenze che erano il marchio di fabbrica di inizio stagione. Prima parola d’ordine è quella di ritrovare serenità ed entusiasmo, ricordando gli obiettivi iniziali ( stagione di transizione con il sogno play off) e cancellando l’illusione chiamata B che ha acceso inutili aspettative. Ad una gara dal termine del girone di andata L’Aquila è quarta dunque è andata ben oltre gli obiettivi. Cosa si è incrinato dal punto di vista tecnico? Ci giurano ( e non abbiamo modo di dubitare del contrario) che non esistono spaccature all’interno dello spogliatoio. Forse non c’è più la serenità di prima e va ritrovata. Di sicuro l’assenza di Corapi ha pesato come un macigno, Carcione soffre e non poco ( il centrocampo a due del secondo tempo di Frosinone è stata la sorpresa più bella) ma non si può dimenticare l’ottimo inizio di stagione del regista rossoblù come non si può dimenticare l’inizio di De Sousa da un pò a secco e bloccato psicologicamente. La difesa è il problema principale. Troppi gol subiti, troppe palle gol concesse. Parlano i numeri. Quando viene schierata una difesa a 4 bloccata come sabato o come contro il Gubbio ( Gallozzi era un adattato ) l’obiettivo è blindare l’area e giocare a ” zero rischi” ma nei primi 15′ contro il Frosinone è successo tutto il contrario. E parlano i numeri sul deludente campionato di Di Maio. Pomante, Zaffagnini e Ingrosso sono il futuro a breve ( magari con un uomo esperto a blindare ulteriormente il reparto come Garaffoni che a 37 anni sta facendo sognare il Santarcangelo primo in seconda divisione). Il mercato aiuterà e non poco a risolvere alcune situazioni poco chiare e a puntellare la squadra. Ercole Di Nicola è garanzia in merito. Ma occorre una serenità diversa. E questo messaggio deve partire dalla società. Guai a far intravedere pericolose rotture interne ( anche solo di opinione), discorsi tecnici solo in bocca a Ercole Di Nicola: nel calcio l’equilibrio è fondamentale. Perderlo potrebbe essere devastante. Una società che merita solo applausi per aver ancora una volta onorato le scadenze e con la crisi di oggi non è poca cosa.
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