Circa quattromila persone, secondo una stima delle forze dell’ordine, (settemila secondo la stima dei sindacati) hanno sfilato per la via principale del centro storico dell’Aquila, gravemente danneggiato dal sisma del 6 Aprile 2009, nell’ambito della manifestazione regionale dal titolo “Creare lavoro, sviluppare l’equità: meno rigore più coesione per il rilancio del paese”, promossa da Cgil, Cisl e Uil. Nonostante la pioggia e le temperature non certo primaverili il lungo serpentone umano animato, tra gli altri, da lavoratori e studenti, ha raggiunto Piazza Palazzo dove c’é la sede del Comune dell’Aquila ancora inagibile dopo il terremoto e dove si è svolta la manifestazione conclusiva. Sul palco, i rappresentanti dei sindacati hanno evidenziato la crisi drammatica che attraversa la regione: 45 mila le persone che beneficiano di misure di sostegno all’occupazione nei primi tre mesi di quest’anno rispetto alle 37 mila del 2012; la Cassa Integrazione passata dai 6 milioni di ore del 2007 ai 32 milioni nel 2012, e arriverà a fine anno, secondo la stima dei sindacati, a 48 milioni di ore. La condizione dei giovani, particolarmente grave, 38 su 100 sono senza lavoro in regione. Il 18,6 per cento delle famiglie sono sotto la soglia di povertà relativa in Abruzzo. E poi la grande questione della ricostruzione pesante nei comuni colpiti dal sisma di quattro anni fa. I sindacati hanno così ribadito la richiesta di interventi immediati per il lavoro, il sociale e la ricostruzione dell’Aquila e degli altri comuni del cratere.

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