video » L’Aquila: quando lo sport aiuta a dimenticare

laquilaL’AQUILA – I gol di Carcione e Iannini, il gol di Infantino o quello di Improta nella serie play off, l’urlo libero al cielo dopo il triplice fischio di Aureliano di Bologna: tutti flash che hanno illuminato le buie giornate aquilane aggregando un intero popolo ancora profondamente ferito da quel maledetto 6 aprile. Lo sport che aiuta a dimenticare, se vinci di godi quel momento di esaltazione fondamnetale per chi è stato abituato negli ultimi quattro anni solo a soffrire. Ecco perchè all’Aquila calcio va detto un grazie grande così, rivedere quei portici incredibilmente pieni e festanti anche solo per qualche minuto ha riportato la mente indietro quando quell’attimo era la quotidianità, quando le strade del centro erano piene sempre e comunque perchè rappresentavano il cuore pulsante del capoluogo d’Abruzzo. Sventolare una sciarpa per tutti i 7000 e oltre del Fattori non è significato festeggiare una promozione ma tornare, grazie all’Aquila calcio, a poter essere spensierati e dimenticare  la cruda realtà. In tanti non lo hanno capito e a modo loro non hanno rispettato i sacrifici che questa squadra e questa società stavano facendo per regalare un sogno. Ma è acqua passata, quel che fa rabbia è che l’Aquila meriterebe 10, 100 , 1000 giorni così ma contro la natura becera non si può nulla e solo il tempo aiuterà. Da quel sei aprile ad oggi, da quelle strade del centro piene di tristezza e macerie alle sciarpe rossoblù che per un attimo le hanno rese belle mascherando le ferite e le cicatrici profonde. Il domani è iniziato. In attesa della ricostruzione vera una piccola luce, quella dello sport, pardon del calcio perchè il rugby ha solo deluso, ha regalato uno spiraglio di luce. Forza l’Aquila,  che sia un domani migliore.


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