video » La sentenza arriverà sabato 20 luglio

desantis copiaArriverà di sabato sera la sentenza del più importante processo abruzzese degli ultimi anni. E’ il 20 luglio la nuova data fissata stamani dal Presidente del collegio giudicante Carmelo De Santis per la camera di consiglio e la successiva lettura del verdetto di “Sanitopoli”. La rimodulazione del calendario è dovuta ad uno sciopero proclamato dall’organismo unitario dell’avvocatura fissato ai primi di luglio, che farà saltare 4 udienze. Si lavorerà eccezionalmente anche di sabato per rispettare l’obiettivo, concordato tra accusa e difesa e fortemente perseguito anche dal collegio, di giungere a sentenza prima delle vacanze estive. Da lunedì prossimo proseguiranno le arringhe difensive degli imputati in ordine crescente di rilievo nel processo, con il clou previsto il 17 e il 18 luglio, quando interverranno Giulia Buongiorno a difesa di Sabatino Aracu e Giandomenico Caiazza per Ottaviano Del Turco. Oggi intanto è toccato alle difese di due alti funzionari della Regione implicati nello scandalo, Mario Romano e Giampiero Di Cesare. Romano è l’ex dirigente dell’ufficio unico degli acquisti presso la direzione sanità della Regione. Per lui l’accusa è di concorso in falso, con richiesta di condanna ad un anno e 6 mesi. Nell’ambito della prima associazione a delinquere avrebbe falsificato o comunque alterato i modelli C1 del gruppo Angelini. Si tratta dei moduli che indicano le prestazioni erogate dalle cliniche. Il suo difensore Vincenzo Di Girolamo ne ha chiesto l’assoluzione, sulla scorta tra l’altro di alcune deposizioni tra cui quelle dei membri delle commissioni ispettive (in particolare di Pasquale Cordoma) i quali hanno testimoniato di non avere avuto alcuna interazione con Romano, ma solo con Pierluigi Cosenza, altro imputato nel processo, e all’epoca responsabile generale dell’attività ispettive. Parola poi alla difesa dell’ex direttore generale della Sanità all’epoca di Del Turco, Giampiero Di Cesare, che rischia una condanna a 2 anni per abuso e falso. Secondo l’accusa, avrebbe procurato ingiusti vantaggi patrimoniali ad Angelini attraverso la stesura della delibera numero 58 del 29 gennaio 2008 della giunta di centrosinistra. E’ uno degli atti principali del processo, quello con cui la Regione liquidò 14 milioni di crediti a Deutsche Bank per prestazioni del gruppo Villa Pini ad alto rischio di inappropriatezza. Gli avvocati Casini e Silvestri hanno rivendicato la legittimità formale della delibera e della procedura, e comunque il fatto che Di Cesare, da poco insediatosi, non poteva sottrarsi dal portarla a termine, anche sulla scorta del parere favorevole dell’avvocatura regionale.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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