video » La Terra trema ancora: alle 22.26 da 2.5 a Crognaleto e alle 0.43 da 2.4 nell’aquilano

earthquakeDopo le forti scosse di sabato sera tra il frusinate e l’aquilano, trema ancora la terra: questa notte l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 2.5 alle 22.26 con profondità 14.2 Km, le altre a mezzanotte e 43 minuti (magnitudo 2.3 e profondità 15.9 Km, ed un minuto dopo (magnitudo 2.4 e profondità 16.1 Km). L’epicentro in prossimità del Comune di Crognaleto, dell’Aquila e di una decina di Comuni dell’aquilano e del teramano. Nessun danno a cose o persone. Al momento la scossa più forte resta quella di magnitudo 4.8 registrata alle ore 22 16 in provincia di Sora a pochi km da Isola Liri. L’epicentro a 10.7 km di profondità, i comuni prossimi all’epicentro sono Arpino, Broccostella, Isola Liri, Pescosolido, Sora e Balsorano (AQ) . La scossa è stata percepita in modo forte e chiaro in Abruzzo, soprattutto nella Marsica ma anche a Pescara, Chieti e L’Aquila dove il 6 aprile 2009 un terremoto di Mw 6.3 ha devastato il capoluogo d’Abruzzo. La scossa che si è registrata nel frusinate si è sentita in tutto l’aquilano e da Sulmona a Roccaraso, da Raiano a Pescasseroli nel Parco nazionale fino ad Avezzano molta gente è scesa in strada. Secondo il 118 di Pescasseroli, centro nevralgico del Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise, la terra ha tremato in maniera netta, e anche a Pescasseroli tutto il paese è sceso in strada. Non risultano danni, ma solo tanto spavento. La scossa è stata abbastanza superficiale ed è questo il motivo per cui il terremoto è stato avvertito in un’ampia area, da Roma a Pescara. La zona del frusinate colpita dal terremoto è da tempo sotto la sorveglianza di sismologi: ha infatti cominciato ad attivarsi poco tempo dopo il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. “E’ una zona ad alta pericolosità sismica che stiamo studiando con attenzione”, ha detto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. “E’ una zona – ha proseguito – nella quale si trovano faglie attive note e nella quale sono avvenuti terremoti importanti nel passato”. Le analisi sui fattori che hanno scatenato il terremoto di questa sera sono in corso. Quello che al momento si può dire, ha osservato Amato, è che i meccanismi presenti nell’area del frusinate sono analoghi a quelli dell’Appennino Laziale- abruzzese. LA SECONDA SCOSSA Forte scossa in Abruzzo alle 2. Epicentro sul Gran Sasso a Crognaleto ( località sorgenti di San Franco) con magnitudo 3.7. La scossa è stata avvertita in maniera chiara e distinta a L’Aquila e Teramo. I comuni prossimi all’epicentro sono Crognaleto, L’Aquila, Campotosto, Barisciano, Pietracamela, Fano Adriano e Pizzoli. La profondità dell’epicentro è di 16.6 Km. Non si registrano danni a cose e persone ma solo tanta paura per una scossa arrivata qualche ora più tardi della scossa con epicentro a Sora. Il terremoto è stato seguito da una replica alle 2.06 con magnitudo 2.3 con epicentro sempre nei pressi di Crognaleto. Nuova replica alle 2 14, epicentro tra i comuni di Crognaleto ( Te) e Pietracamela (Te), magnitudo 2.7, profondità 15 km. Tantissimi cittadini a L’Aquila e Teramo hanno deciso di passare la notte fuori dalle proprie abitazioni dopo la scossa delle 2 con epicentro sul Gran Sasso.

Una nuova scossa di terremoto con magnitudo 2 è stata registrata alle 16,27 nel distretto sismico Gran Sasso tra le province di Teramo e L’Aquila, dopo quelle di domenica notte – la prima alle 2,00 con magnitudo 3.7, poi altre repliche con magnitudo inferiore – che ha gettato nel panico i cittadini del capoluogo abruzzese. Lo riferisce il sito dell’Ingv. La scossa è avvenuta a 17,8 km di profondità con epicentro nei pressi di Crognaleto (Teramo), Fano Adriano (Teramo) e Pietracamela (Teramo). La scorsa notte erano state registrate altre due scosse nello stesso distretto con medesimo epicentro, rispettivamente alle 00,43 e alle 00,44, a distanza di una trentina di secondi l’una dall’altra, di magnitudo 2.3 e 2.4.


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