Completamente soggiogata dalle violenze fisiche e psicologiche del marito, ha ritrovato il coraggio e la vita grazie al centro antiviolenza. E’ la toccante testimonianza di una donna, che protetta dall’anonimato e dalla professionalità del team di Donn’è di Ortona, se l’è sentita anche di condividere il suo percorso coraggioso, perché “uscire dall’incubo si può. Ci sono riuscita anche grazie ai miei figli e ad una amica. Sono andata in Ospedale e lì ho conosciuto Donn’è”.E’ in questo messaggio positivo che Donn’è ha voluto sintetizzare gli effetti dei primi suoi due anni di attività: assieme al centro antiviolenza è nato anche uno sportello di ascolto in Ospedale, che spesso rappresenta il primo front-office della disperazione delle vittime di violenza. Decine i casi di cui il centro si occupa, dallo stalking alle violenze vere e proprie. In prevalenza le vittime seguite dal centro sono donne tra i 30 e i 40 anni, di ceto sociale non degradato e di nazionalità italiana. Ma forse sono solo la punta di un iceberg che fatica ancora ad uscire allo scoperto.

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