L’AQUILA – Finisce in parità, 0-0, il derbissimo di lega pro ma a sorridere di più è il Teramo che continua la striscia positiva e, soprattutto nel secondo tempo, dimostra a tutti perchè è la favorita per la promozione diretta in B. Per L’Aquila sicuramente un passo avanti anche due rispetto a San Marino e Prato ma la bella squadra di novembre e dicembre con un’identità precisa è ancora lontana. Quell’identità che fa invece del Teramo oggi una squadra quadrata e solida. Chapeau per Vincenzo Vivarini, è lui l’mvp in campo. Novita importanti nell’11 di Zavettieri. Triarico per Pedrelli in mediana, Pozzebon riferimento offensivo centrale ma soprattutto Virdis in tribuna: scelta forte del tecnico aquilano che forse non ha gradito la fase di nin possesso dell’ex bomber del Savona. Nessuna sorpresa per Vivarini: Di Matteo confermato in mediana, torna Scipioni dopo il turno di stop. Dirige un ottimo Serra di Torino davanti ad una cornice di pubblico degna di un derby di primissimo livello. L’approccio aquilano è quello giusto, Sandomenico è incisivo, Corapi da calcio di punizione impegna severamente Tonti, poi sempre Sandomenico ignora Pacilli in area e spara a colpo sicuro ma ottiene solo l’angolo. Il Teramo soffre i primi 25′ aquilani ma piano piano prende le misure anche se dalle parti di Zandrini nessun pericolo sostanziale. Ritmi più alti nel secondo tempo, L’Aquila non trova più gli spazi dei primi 45′, il Teramo diventa molto più propositivo e fioccano le pale gol. Prima Triarico sciupa da due passi, poi entrano in partita Donnarumma – Lapadula. Alta di un soffio la conclusione dl 10 teramano. Ancora triarico ha la palla buona ma il suo sinistro termina a lato poi Amadio batte a sorpresa una punizione e manda in porta Lapadula: bersaglio sfiorato. Il Teramo cresce e diventa padrone del campo, Zavettieri cambia e passa ad una sorta di 3 5 2 con Corapi molto alto e Djuric – Del Pinto diga centrale, Vivarini risponde inserendo tutto il potenziale offensivo con Petrella e Di Paolantonio per Massullo e Di Matteo. Perna davanti regala energia e da una sua giocata con la complicità di un Tonti forse troppo precipitoso, nasce la giocata che può risolvere la partita ma Sandomenico non se la sente di tirare da lontano prova la giocata in area e Tonti recupera subito l’errore precedente salvando sul bomber aquilano. Finisce così 0-0, applausi per tutti e una parola d’ordine: per il Teramo è crederci fino in fondo, per L’Aquila è ritrovare qell’identità perduta anche a costo di fare scelte forti. E ne aggoingiamo un’altra. A cominciare da Lucca mai più prove come Prato o San Marino.

{avsplayer videoid=14119}