62 anni di Catania, una carriera intera passata nella difficile palestra siciliana, a combattere criminalità organizzata e fare i conti anche con una certa realtà legata alla mafia, il nuovo Questore di Chieti Filippo Barboso si presenta facendo capire di avere le idee chiare rispetto a chi gli fa osservare che la realtà teatina é certamente tutt’altra cosa rispetto a quella che fino a tre giorni fa respirava ai piedi dell’Etna: ” Non esiste l’isola felice – precisa subito Barboso – nel mondo della globalizzazione anche la criminalità non può più definirsi esclusivamente stanziale.” Guardia, dunque, sempre molto alta, massima importanza al concetto di sicurezza passiva non solo per aumentare il grado di sicurezza percepita, ma anche per coinvolgere istituzioni e cittadini ad essere i primi collaboratori nel denunciare ogni forma di criminalità. Intanto tra i primi provvedimenti trasferire un’agente donna nella squadra mobile rispetto al triste fenomeno dello stalking: “E’ fondamentale mettere a disposizione delle vittime quasi tutte donne, una sensibilità più vicina a loro – e poi l’altra questione, la struttura inadeguata della Questura – so che i miei predecessori si sono attivati molto per questo, proseguirò nello stesso percorso perchè é impensabile continuare a lavorare in locali cosi angusti.”

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