Dopo la protesta la proposta. Il Coordinamento Nazionale No Triv, composto da circa 70 associazioni, dal grande corteo di due mesi fa a Pescara dove sfilarono 40 mila persone per dire no ad Ombrina Mare e alla trasformazione dell’Abruzzo in distretto minerario, passa ora ad una serie di proposte concrete per spingere lo Stato a scelte consapevoli e lontane dalla logica della petrolizzazione. In un documento, che costituisce un vero e proprio appello per i parlamentari abruzzesi e non solo, si muovono critiche in particolare verso lo strumento del Sen (Strategia Energetica Nazionale), dove é previsto il rilancio  della produzione di energia elettrica e termica dalle fonti fossili e la penalizzazione delle fonti rinnovabili. C’é poi un accorato appello affinchè venga modificato il Decreto Sviluppo lasciato da Governo Monti, negli articoli 35 e 38, dove, a differenza da quanto contenuto nel Decreto Prestigiacomo, sembra dare il via alle liberalizzazioni su materie come energia ed ambiente.

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