Verrà emessa il prossimo 21 maggio la sentenza a carico del 29enne di San Salvo, Vito Pagano, accusato di avere ucciso a coltellate alla vigilia di ferragosto dello scorso anno, la 69enne Albina Paganelli. Per la pubblica accusa, rappresentata nel processo con il rito abbreviato da Enrica Medori e Giancarlo Ciani, non vi sono dubbi: è lui il colpevole e deve essere condannato a 30 anni di reclusione per omicidio volontario. La difesa di Vito Pagano, che in aula ha chiesto scusa alla famiglia della vittima, aveva provato a far passare la tesi dell’incapacità di intendere e di volere del giovane;  tentativo naufragato sulla base delle perizie eseguite sul giovane che hanno convinto il giudice del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, a respingere questa ipotesi. Nell’udienza che si è svolta a porte chiuse le due parti civili, in rappresentanza della famiglia della vittima, hanno chiesto un risarcimento di 250 mila euro ciascuna. Il 21 maggio, alla ripresa del processo, la parola passerà alla difesa che, prima della sentenza, cercherà di smontare tutte le prove raccolte nel corso delle indagini affidate ai Carabinieri.

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