Omicidio-Suicidio, l’autopsia conferma, morti carbonizzati

Pescara omicidio suicidio2L’esito dell’autopsia sui corpi di Gianfranco Di Zio e della piccola Neyda conferma la causa della morte: carbonizzazione e lesioni da fuoco. Sui due, deceduti nel rogo appiccato dall’uomo, all’interno dell’abitacolo di una peugeot 206,  domenica pomeriggio in Via Lago di Chiusi a Pescara, il medico legale Ildo Polidoro dovrà effettuare anche indagini genetiche-tecniche per arrivare alla certa identificazione “oltre ogni ragionevole dubbio”. Gli accertamenti, che dureranno due settimane, verranno effettuati tramite estrazione del Dna. L’autopsia, presso l’ospedale di Pescara, é durata 5 ore. Intanto restano molto gravi le condizioni della donna ricoverata con ustioni sul 45% del corpo nel reparto Grandi Ustionati del S. Eugenio di Roma. E’ in prognosi riservata e al momento non è in grado di poter essere ascoltata dagli inquirenti. L’uomo, Gianfranco Di Zio, autotrasportatore, che in passato era stato denunciato dalla sua convivente per maltrattamenti in famiglia, e poi e’ stato prima allontanato da casa e quindi condannato, poteva vedere la piccola, che proprio domenica aveva compiuto sei anni,  solo un’ora a settimana, alla presenza delle operatrici sociali del Comune, come stabilito dal Tribunale dei minori.


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