video » Parti Civili chiedono 100 milioni di risarcimento

Tribunale-Pescara1Tra le requisitorie e le arringhe, al processo Sanitopoli di scena le richieste di parte civile. Nell’udineza odierna le relazioni degli avvocati delle Asl di Chieti, Lanciano, Vasto, Teramo; dell’ex manager Asl Jenca; della curatela fallimentare di Angelini, ma soprattutto dell’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata). Complessivamente, sostenendo ovviamente le richieste di condanna dei Pm Di Florio e Bellelli, le istanze di risarcimento sono di 100 milioni di euro. Nello specifico si va dagli oltre 13 milioni chiesti dall’avvocato Croce, parte civile della Curatela Fallimentare di Angelini, ai 21 milioni di euro chiesti dall’avvocato Gamberini per la sola Asl di Chieti. Quest’ultimo, tra l’altro, ha parlato di assoluta credibilità di Angelini nel denunciare le richieste di tangenti perchè non nasconde le proprie responsabilità, ed ha citato la famosa frase dell’ex patron al suo autista quando furono scattate le famose foto a Collelongo – se saremo costretti ad usare queste foto vuol dire che si mette male davvero – Ha parlato poi di consolidamento probatorio nel corso dell’istruttoria, di cartolarizzazioni non demonizzabili in sè, ma per il fatto che sono state strumentalizzate per esautorare il compito delle Asl. Sui singoli imputati ha ribadito il concetto del “Partito dei soldi”, in particolare Conga e Aracu che nel percepire le difficoltà di Angelini si trasformano in concussori, e Del Turco che, nel momento in cui comprende che Angelini é uno che paga, se ne approfitta. In ogni caso, l’equivoco delle tangenti non trovate  – precisa Gamberini – va sgombrato, perchè se fosse avvenuto il contrario questo processo si sarebbe trasformato in una serie di patteggiamenti. Di particolare interesse anche la relazione dell’avvocato Marchese, parte civile Aiop e delle Case di Cura Pierangeli, Spatocco, Villa Letizia e Villa Serena. Gli imputati di riferimento sono 10: Del Turco, Quarta, Cesarone, Boschetti, Mazzocca, Bucciarelli, Di Stanislao, Masciarelli, Cosenza ed Angelini. Marchese ha incentrato la sua relazione in due aspetti specifici: la riapertura forzosa dei contratti 2005-2007 e le multe alle Case di Cura e la negoziazione per il 2008. Tutto allo scopo di deviare, condizionare illegalmente l’attività d’iniziativa legislativa, amministrativa e negoziale per commettere una serie di delitti di corruzione e concussione per importi sinora accertati di oltre 6 milioni di euro e reati strumentali quali abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, falso e soppressione di atti pubblici. Il riferimento é alla delibera 354 del 24 aprile 2008 con la quale vennero illecitamente erogati consistenti multe alle cliniche. A certificarlo, tra l’altro, una pronuncia del Tar del marzo del 2010, in cui viene chiesto l’annullamento della delibera. Marchese ha anche fatto riferimento al famoso tavolo fatto saltare da Del Turco, nel novembre del 2006, imponendo trattative private, guarda caso dopo aver ricevuto, due giorni prima, di domenica mattina a Collelongo, la visita di Angelini. Da qui le richieste, oltre a quelle di condanna, del pagamento di un milione di euro per ogni singola clinica, totale 5 milioni di euro, 500 mila euro per ogni singolo imputato, con provvisionale del consueto 10%.


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