La scissione è servita, “falchi” e “colombe” dopo mesi di scontri e riappacificazioni hanno sancito la rottura. Così dalla frantumazione del PdL nasce, o meglio rinasce, Forza Italia ma nasce anche quello che per il momento si chiama “Nuovo Centrodestra”. Lo strappo Berlusconi – Alfano è andato in scena ieri sera a Roma e oggi, sempre nella capitale, nel corso del congresso nazionale, c’è stato il battesimo della risorta Forza Italia con la scissione che, a cascata, si è consumata in tutte le realtà regionali.
In Abruzzo, la pattuglia dei “falchi” ha arruolato i parlamentari Paola Pelino, Antonio Razzi e Fabrizio Di Stefano, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, gli assessori Mauro Febbo, Alfredo Castiglione, Gianfranco Giuliante e (quello che non ti aspetti…) Paolo Gatti. E poi ci sono i consiglieri Lorenzo Sospiri, Emilio Nasuti e Riccardo Chiavaroli insieme al presidente Nazario Pagano. Con Berlusconi sono rimasti anche i sindaci di Pescara e Teramo, Luigi Albore Mascia e Maurizio Brucchi.
Nel “Nuovo Centrodestra”, invece, sono confluite le “colombe” parlamentari Gaetano Quagliariello, Federica Chiavaroli, Paolo Tancredi e Filippo Piccone; l’assessore regionale Angelo Di Paolo, i consiglieri Lanfranco Venturoni, Walter Di Bastiano e Nicola Mincone, ben tre presidenti di amministrazioni provinciali Guerino Testa, Walter Catarra e Antonio Del Corvo, e il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio. Una scissione che non potrà non avere riflessi determinanti anche sulle scelte che il centrodestra farà in proiezione delle prossime elezioni amministrative a cominciare dalle regionali.

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