video » Pescara, alla sbarra il partito dell’acqua

il bivio discarica deco

DAMBROSIO GIORGIOHa preso il via stamane al tribunale di Pescara il processo per l’inchiesta sul cosiddetto “partito dell’acqua”: politici, amministratori, funzionari e dipendenti Ato, tutti accusati a vario titolo di peculato, abuso, falso materiale, truffa e truffa aggravata. 14 gli imputati ridotti a 12, perchè due di questi già giudicati con il rito abbreviato, tra cui il segretario generale dell’Ato Fabrizio Bernardini condannato ad un anno con interdizione dai pubblici uffici anche per un anno, per aver procurato, attraverso un atto falso, un ingiusto vantaggio nei confronti di 4 dirigenti legati da rapporti di amicizia o militanza politica, tra cui lui stesso, prolungando loro l’incarico in violazione, anche, del dovere di astensione. Tra gli altri imputati l’ex parlamentare ed ex presidente Ato Giorgio D’Ambrosio ed ex sindaci come Pasquale Cordoma e Roberto Angelucci. Al vaglio del collegio dei giudici presieduto da Massimo De Cesare i comportamenti degli imputati che avrebbero fatto un uso privato dell’Ente pubblico, attraverso spese ingiustificate, o l’utilizzo di mezzi pubblici per questioni personali, ma anche assunzioni clientelari. Pronti via l’avvocato di D’Ambrosio Giuseppe Amicarelli ha chiesto lo stralcio di una posizione relativa alla falsa attestazione di una laurea, che il collegio dei giudici ha però respinto. Lo stesso collegio ha escluso poi tre liste di testimoni per l’imputato Luigi Panzone, per tardivo deposito, per Roberto Angelucci e Nino Pagano perchè non specifiche ai capi d’imputazioni. Udienza aggiornata al 18 febbraio 2014 con la lunga lista dei teste d’accusa.


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