Nuovo incontro, in Capitaneria, a Pescara, per fare il punto sul dragaggio del porto. Al tavolo partecipa anche il Provveditorato alle opere marittime per pianificare i lavori, cercando di superare l’emergenza e sperando in soluzioni definitive. Sono partiti i lavori nella darsena commerciale e all’imboccatura del porto dove la draga sta scavando e si stanno posizionando gli speciali “materassi”, simili a gabbie, per fare in modo di arginare la corrente quando soffia il vento da nord, depositando sabbia nella darsena. Il maltempo dei giorni scorsi ha fatto sì che il fiume portasse detriti, rami e quant’altro nella zona del porto commerciale, col rischio di depositare sedimenti nei fondali e conseguenze come quelle per cui la nave cisterna si era incagliata nelle sabbie pochi giorni fa. Il comandante della direzione marittima Pozzolano spiega che questi sono lavori tampone e che si dovrà dare attuazione al piano regolatore portuale per avere benefici effettivi. Ma quei Pescaresi, nati e vissuti sul mare e sul fiume che oggi si sono recati sui moli per rendersi conto della situazione, sono pessimisti: il problema resta la diga foranea che fa da tappo, i “materassi” non risolveranno il problema: “Soldi e tempo buttati – dicono – perché non si è saputo ascoltare il mare e il fiume”. 
Intanto la marineria di Pescara annuncia un’assemblea per sabato alle 10 nella sede della Associazione armatori, nel corso della quale si parlerà “degli indennizzi che sono stati promessi ma non sono mai arrivati” e di “una manifestazione di protesta eclatante, considerato che i problemi sono ancora tutti in piedi”.

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