video » Pescara: dragaggio si, traghetti no

dragaggiopescaraSe non ha l’aria di una beffa, poco ci manca:  nonostante le tante battaglie per far partire i lavori di dragaggio del Porto Canale di Pescara anche e non solo per riattivare i collegamenti con la Croazia, interrotti dopo oltre 40 anni, proprio a causa dei fondali bassi, quasi certamente, anche per la prossima bella stagione, non ci sarà traccia di traghetto o catamarano che sia in partenza dal capoluogo adriatico. Lo lascia intendere lo stesso comandante della Direzione Marittima di Pescara questa mattina dalle pagine di un quotidiano locale: “C’é la crisi e le compagnie di navigazione – sottolinea Pozzolano – non hanno riscontrato convenienza, i costi sono elevati e nessuno, oggi come oggi, può concedersi il lusso di far viaggiare navi con pochi passeggeri.” Crisi economica alla base, anche, del mancato collegamento dal Porto di Ortona, resta in piedi una flebile speranza per un lieve interesse mostrato dal una compagnia croata, ma al momento nulla di concreto. C’é di buono che i lavori di dragaggio proseguiranno per tutta gennaio, in particolare, sulla darsena commerciale. Proprio in quel punto la forza dirompente del fiume, nella notte dell’esondazione, ha riversato numerosi detriti che, per via della diga foranea, non hanno trovato sfogo in mare aperto. Si giungerà, a fine lavori, assicura Pozzolano, ad una profondità di 5 metri e mezzo, un metro in più chiedono gli operatori, ma per il comandante della Direzione Marittima il livello é più che sufficiente. Un rilancio, però, definitivo per il Porto Canale resta il Piano Regolatore Portuale, incagliato anch’esso, più che sotto i fondali marini, tra le maglie della burocrazia. Eppure, questo, é l’unico strumento che può garantire l’erogazione di risorse importanti per effettuare i lavori necessari, si attende da mesi la Vas da parte della Regione, mentre sull’argomento sono già stati sensibilizzati la sentarice Federica Chiavaroli, ma soprattutto il ministro ai trasporti Lupi, intanto si muove qualcosa sul fronte marittimo commerciale, grazie alla realizzazione di una condotta, da parte della Di Properzio, per il rifornimento di prodotti petroliferi che consentirà alle navi cisterna di svolgere le operazioni senza entrare in porto.


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