Il Santo del mare è tornato al mare, nella tradizionale processione che ieri ha preso il largo lungo le coste di Pescara. Una specie di liberazione per i pescatori dopo le vicende legate al dragaggio infinito del fiume e lo stop, forzato, dello scorso anno. La statua di Sant’Andrea è stata imbarcata sul peschereccio Emily C di Massimo Camplone dopo la funzione in Chiesa presieduta dall’Arcivescovo Tommaso Valentinetti. In corteo, decine di imbarcazioni hanno lasciato il porto e hanno preso il largo, nel ricordo di Cristian Dell’Osa, giovane marittimo scomparso in mare e col pensiero alla famiglia Di Giacomo ed alle vittime del terribile incidente di Città Sant’Angelo, nell’esplosione della fabbrica di fuochi pirici. Sulla battigia in tanti con lo sguardo verso il mare per la storica processione ma in tanti hanno avuto un brivido quando i botti segnalavano l’apertura di una festa che si concluderà, questa sera, con i fuochi d’artificio. Sì, quei fuochi che in molti si chiedono se sia opportuno sparare. Più che i botti, il silenzio sarebbe stato più rispettoso del dolore di una famiglia e di una comunità. Dicono che i giochi pirici di stasera siano dedicati proprio alle vittime che dei fuochi avevano fatto un lavoro e una passione. Dicono. Ma c’è chi pensa l’esatto contrario. E stasera proprio per i fuochi d’artificio, per questioni di sicurezza, sarà chiuso il Ponto del Mare. Tutti concordi, invece, nel salutare di nuovo e con entusiasmo la processione di Sant’Andrea. La statua ieri è stata “scortata” dalle donne e gli uomini della Direzione Marittima, accompagnata da tante autorità, soprattutto della gente comune, dai pescatori e dai Pescaresi che sono nati e vivono sul mare e del mare.

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