E’ il più giovane partigiano d’Italia: Licio Costantini, Lancianese, allora aveva 12 anni e 69 anni dopo, ricorda, con lucidità, ciò che accadde durante la Resistenza. Il 25 aprile, a Pescara, è stato celebrato come ogni anno in piazza Garibaldi, alla presenza dei reduci, dei partigiani, degli ex combattenti, con le istituzioni e i cittadini. Licio ricorda il suo ruolo, quando da ragazzino non poteva nemmeno impugnare il fucile che era più grande di lui. Ha parole di commozione anche nei confronti di quei giovanissimi tedeschi, poco più grandi di lui, da cui doveva difendersi e che doveva disarmare. Le idee di Licio sono ben chiare, si rivolge ai giovani di oggi, parla e sa cos’è la libertà conquistata, cosa sono la fame della guerra, la distruzione e la morte. Intanto l’Associazione Nazionale Partigiani e la Cgil, ricordano, oggi, anche la data del 1944, quando l’Abruzzo ritrovava la pace e la democrazia. Ancora una volta, non si dimentica in un luogo simbolo, la scuola di Colle Pineta, davanti al cippo che ricorda i nove partigiani fucilati dai nazifascisti, quest’anno con l’assegnazione del Premio ANPI Pescara a don Luigi Ciotti fondatore dell’associazione Libera.
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L’AQUILA: IL SENTIERO DEI NOVE MARTIRI
Sono molte le iniziative organizzate dal Comune dell’Aquila per il 69esimo anniversario della Liberazione Nazionale. La prima, alle 9 e 30, nello stabilimento dell’ex polo elettronico, con l’omaggio ai Caduti della Banca d’Italia. Alla Villa Comunale l’omaggio ai Caduti della Patria con la cerimonia dell’alzabandiera, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e la deposizione della corona ai piedi del monumento.
Nelle frazioni di Onna e Filetto il ricordo e l’omaggio ai Martiri che persero la vita nelle stragi nazifasciste dell’11 e del 7 giugno ’44. Diverse le celebrazioni in onore dei nove martiri aquilani, trucidati dai nazifascisti il 23 settembre 1943: la prima nel centro storico, in Piazza IX Martiri, poi nella Caserma Pasquali Campomizzi, nel luogo del sacrificio dei giovani martiri.
A loro, in mattinata, è stato intitolato il primo tratto del “Sentiero della libertà” che, ripercorrendo i luoghi che furono rifugio per coloro che combattevano contro l’invasore straniero, va dalla Madonna Fore a Monte Archetto, nei pressi di Onna.
Durante la cerimonia, a cui hanno preso parte le massime autorità cittadine, lo storico Walter Cavalieri ha ripercorso i fatti e il contesto legati all’eccidio dei 9 Martiri aquilani ricordandone la figura.
“A settant’anni dalla liberazione della città dell’Aquila, l’omaggio alla memoria dei 9 martiri, con l’intitolazione del sentiero che, dalla Madonna Fore, conduce a Collebrincioni, è un’iniziativa che rafforza la nostra identità”, ha sottolineato l’assessore comunale Betty Leone. Alla cerimonia, organizzata di concerto con l’Associazione Nazionale Partigiani, il CAI e l’Istituto abruzzese per la storia della Resistenza, hanno preso parte i parenti dei giovanissimi eroi della Resistenza aquilana.
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CHIETI, APPELLO PER CASA GRIFONE
La festa della Liberazione a Chieti non può prescindere dalle tante tragiche vicende legate alla Resistenza che hanno segnato indelebilmente la storia stessa non solo del capoluogo teatino, ma anche di tutta la Provincia. Come non ricordare la Brigata Maiella, la Banda Palombaro e, per la città di Chieti, il sacrificio dei fratelli Grifone. Erano 4 e furono arrestati il 16 gennaio del ’44, insieme ad altri nove partigiani, di questi fu graziato solo uno, Umberto Grifone, Floriano Finori, Giuseppe Strada e Guido Grifone furono liberati dopo una dura carcerazione, grazie all’intercessione dell’arcivescovo Giuseppe venturi. Gli altri 9, tra cui Aldo ed Alfredo Grifone, furono giustiziati dai tedeschi l’11 febbraio a Colle Pineta a Pescara. Nelle celebrazioni odierne, per altro molto suggestive come quella alla Villa Comunale con la deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento ai caduti alla presenza di tutte le autorità, la sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani, ha voluto rendere onore con una mostra storica nei pressi della lapide in Piazza Martiri della Libertà e rivolta soprattutto ai ragazzi tra i dieci ed i 14 anni, a chi ha sacrificato la propria vita per riscattare un intero Paese dagli orrori della guerra e per favorire la nascita della Repubblica Italiana e l’approvazione della Costituzione. Nell’occasione Aldo Grifone, figlio di Umberto e presidente provinciale Anpi, ha voluto lanciare un appello affinchè la storica casa natale dei fratelli partigiani, venga liberata da rovine ed erbacce e riconsegnata alla cittadinanza come simbolo di quei giorni cosi difficili: ” Anni fa c’era un progetto per ristrutturarla e collocarci un museo – spiega Aldo Grifone – ma la procedura é abbastanza complicata anche perche il manufatto é stato donato ad Istituti Riuniti della Curia. Però sarebbe bello poterla ristrutturare magari per realizzarci un museo sulla Resistenza.”
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La Festa della Liberazione è un appuntamento che fa incontrare la Storia con la vita di tutti i giorni, è un momento per riflettere e per ricordare, rappresenta anche una grande festa di democrazia, di libertà e di uguaglianza. Sono passati sessantanove anni da quel 25 aprile 1945 giorno fondamentale per la storia d’Italia, simbolo della fine, della seconda guerra mondiale nel paese, dell’occupazione da parte della Germania nazista, e del ventennio fascista. Un evento che le nuove generazioni non devono assolutamente dimenticare.
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