Le gloriose origini di Pescara tutt’altro che città senza storia, sotterrate da cumuli e cumuli di terra o immerse nel fiume. Le scellerate scelte di urbanizzazione del passato accompagnate, negli ultimi 20 anni, da inspiegabili insabbiamenti autorizzati, di tutto ciò che emergeva dalle recenti costruzioni edili hanno come cancellato secoli di civilizzazione. Ne é sempre più convinto Alessio Consorte fotografo, film maker e documentarista, che, in collaborazione con l’Archeoclub, ha posto in questi giorni all’attenzione dell’opinione pubblica, dopo aver scoperto una porzione del bastione San Vitale, la splendida Fonte Borea su strada delle Fornaci. Per la verità il sito era già stato svelato dai lavori di messa in sicurezza del tratto stradale e in occasione dell’inaugurazione il sindaco Alessandrini e l’assessore Del Vecchio avevano già annunciato nuovi interventi per recuperare l’intera vasca di epoca a cavallo tra il ‘700 e l’800, sempre tenendo conto delle disponibilità finanziarie, intanto l’area é stata protetta e recintata. Ma c’é un altro sito che meriterebbe un piano di recupero e l’occasione é data dalla prossima realizzazione del nuovo ponte. Si tratta di un porticciolo di epoca indefinita il cui muro di cinta é visibile ad una profondità di quattro metri del fiume, queste le immagini in esclusiva per Rete8 tratte dal film di Alessio Consorte “Il Traghettatore”, prossimamente in programmazione: “Ho trovato purtroppo molta approssimazione da parte di enti ed istituzioni – precisa Consorte – nessuna indagine dettagliata, i reperti abbandonati lì senza un cartello che spieghi, bisogna avere più rispetto per la storia di questa città”.

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