Ore 23.15, scatta il coprifuoco, qui alla stazione di Pescara, dove le porte vengono chiuse con il lucchetto e gli utenti possono entrare solo dopo aver esibito il biglietto, accompagnati da due guardie giurate. Rfi ha infatti disposto da lunedì scorso, la chiusura della stazione ferroviaria nelle ore notturne, dalle 23.15 alle 4.45 e gli “homeless”, i senzatetto che passano le notti qui, sono stati costretti ad abbandonare le loro cose, i loro giacigli di fortuna, i pochi effetti personali, e a dimorare fuori la struttura, nella galleria adiacente che però, a breve, a quanto pare verrà chiusa e nelle zone esterne. Lunedì sera si sono avuti attimi di tensione con gli stessi “homeless”, nel momento in cui gli agenti della Polfer hanno dovuto sgomberare la stazione, per rispettare la disposizione delle Ferrovie, tanto che sono dovuti intervenire anche i colleghi della Squadra Volante della città. Il dirigente della Polizia Ferroviaria, Davide Zaccone, ci spiega come sia difficile gestire la situazione, due soli agenti per tutta la notte: “A noi dispiace questa situazione, dispiace vedere queste persone così, cerchiamo di dar loro una mano. Ma dobbiamo comunque rispettare il dispositivo di Rfi. Il problema deve essere risolto a monte”. Tra i senzatetto anche un disabile, sulla sedia a rotelle, ci chiediamo come faccia a vivere, così. Tra loro è forte il senso di solidarietà. C’è chi ha scelto questa vita sospesa, chi invece ci si è ritrovato, non solo stranieri, anche diversi Italiani. L’assessore comunale Cerolini Forlini, ha chiesto un incontro urgente al Prefetto D’Antuono, il consigliere comunale e regionale Acerbo ha richiesto un consiglio comunale straordinario e in più l’intervento dell’assessore regionale alle politiche sociali Gatti. Ma il problema resta, e deve essere affrontato, una questione sociale, di rispetto, dignità per queste persone ed anche di disservizi per gli stessi utenti della stazione ferroviaria. La motivazione della chiusura notturna della stazione di Pescara, da parte di Rfi: “Per la tutela della clientela e l’immagine della stazione”, motivazione che non convince però i più, se tornerà il freddo e ci “scapperà il morto”, poi, non ci sarà più immagine che tenga.

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