È ripreso questa mattina nel tribunale dell’Aquila il processo in Corte d’Assise nei confronti di Burhan Kapplani, l’imprenditore albanese accusato di aver ucciso l’ex moglie Orietha Boshi e il nuovo compagno di lei, Sheptin Hana a colpi di pistola nel parcheggio di un supermercato della frazione di Bazzano.
I fatti risalgono al gennaio dello scorso anno.
Nel corso dell’udienza il collegio presieduto dal giudice Giuseppe Grieco ha affidato a due periti, Giulio Sacchetti e Stefano Ferracuti, la perizia sulle facoltà mentali dell’imputato al momento dell’omicidio.
Gli avvocati difensori sostengono, infatti che l’imputato non fosse in grado di rendersi conto della portata del gesto.
I due periti riferiranno alla Corte tra poco più di trenta giorni, nel corso dell’udienza già fissata per il prossimo 29 maggio.
La disposizione della perizia attribuisce all’imputato i benefici dell’abbreviato con possibile elisione delle pene accessorie.
Kapplani potrebbe rischiare comunque l’ergastolo anche in considerazione del fatto che il pubblico ministero contesta la premeditazione dei fatti.
Intanto, sempre questa mattina, è stata ascoltata la figlia dell’imputato. La deposizione si è svolta a porte chiuse in considerazione della delicatezza della vicenda. La ragazza è stata ascoltata alla presenza di suo padre, presente in aula per tutta l’udienza. Ha detto che le cose riferite in precedenza ai carabinieri erano mosse da spirito vendicativo nei confronti del padre.
Inoltre ha riferito che era a conoscenza che sua madre ed il suo nuovo compagno avevano deciso di sposarsi e che l’uomo era andato a convivere con la donna ed i suoi figli.
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