video » Regionali, la campagna “blindata” di Chiodi

chiodi1“Confrontate le mie interviste di cinque anni fa con ciò che abbiamo fatto: per la gran parte la missione è compiuta. Sono un uomo di parola, non un uomo di parole.” Esordisce così il Presidente della Regione uscente e ricandidato per il centrodestra, Gianni Chiodi, nel corso della presentazione del Comitato elettorale a Pescara, nella centralissima via Nicola Fabrizi. Chiodi è stato sollecitato dai giornalisti a rispondere anche sulla sua campagna elettorale “blindata”, da due settimane sotto stretta protezione da parte di agenti della Digos e dei Carabinieri, per minacce subite dal governatore (venute fuori da intercettazioni ritenute credibili) nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Procura di Torino. “Non ne conosco i motivi – ha detto Chiodi – non me li hanno riferiti. Forse sono i troppi no che ho detto, ma non so.” Il Presidente uscente, poi, anticipa che è stata ultimata la valutazione tecnico – funzionale per la realizzazione del Palazzo della Regione a Pescara “evitando così gli affitti dispendiosi di questi anni.” Inoltre, si interroga sui costi della campagna elettorale, alla luce della fine del finanziamento pubblico ai partiti, e sottolinea l’utilizzo di quelli che ha definito “sponsor, i quali spesso chiedono qualcosa in cambio”, dice Chiodi. Conclude, facendo un appello alla “sobrietà” della campagna elettorale, nel rispetto della situazione di crisi attuale e delle condizioni precarie di tanti cittadini.


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