Nella seduta di ieri il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnativa per la Legge Regione Abruzzo n. 10 sui Servizi Agricoli del 24 aprile scorso in quanto contiene alcune disposizioni che si pongono in contrasto con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione. Lo ha sottolineato il capogruppo di rifondazione Comunista Maurizio Acerbo (foto) ricordando di averlo già detto e ripetuto per ore, facendo ostruzionismo da solo in Consiglio Regionale. Non si potevano insomma prendere i fondi accantonati per il contenzioso con i dipendenti sulla Ria. Invece –spiega Acerbo- la maggioranza trasversale ha tirato diritto usando quei fondi per coprire voci sulle quali la demagogia del “meno tasse” non aveva garantito copertura. Il tutto con un provvedimento “fuori sacco”. Si tratta di un’impugnazione annunciata perché –ricorda Acerbo- il ministero dell’economia aveva scritto da tempo alla Regione che non ha potuto controdedurre nulla. Il risultato –conclude Acerbo- e’ che dalla cultura al Cotir un sacco di emergenze si ritrovano senza copertura. Un pasticcio bipartisan frutto di una politica che antepone gli annunci e l’immagine alla programmazione. La legge 10 è soltanto una di quelle della Regione Abruzzo impugnate ieri dal Consiglio dei Ministri. Su un totale di 14 in tutta Italia ben 5 provengono dal nostro Consiglio Regionale. Impugnata anche una delibera della Giunta Regionale. Un vero e proprio record nazionale.

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