video » Rush finale con le arringhe

sanitopoliUn conto alla rovescia lento ed inesorabile fino alla tanto attesa sentenza per il processo Sanitopoli, sulla quale, non tanto per il contenuto, quanto sulla tempistica nessuno osa fare previsioni. Venerdì sera, sabato mattina, o sabato sera, lo stabilirà il presidente del collegio De Santis a conclusione delle ultime arringhe, ed intanto c’é chi prevede perfino lo spostamento, per la lettura del dispositivo, all’aula magna del Tribunale. Proseguono, intanto, le arringhe dei principali imputati: questa mattina breve conclusione dell’avvocato Giandomenico Caiazza, legale di Ottaviano Del Turco, spicciole considerazioni sulle famose foto del 2 novembre, sulla cui autenticità c’é la certificazione di una superperizia del tribunale, ritenute, pur tuttavia, inattendibili. Caiazza poi si é soffermato sui 6 milioni che Angelini avrebbe dato in più circostanze all’ex governatore: “Sei milioni cambiano la vita signor presidente – ha tuonato Caiazza – ma il mio assistito fa la stessa vita di sempre, sobria e riservata. sottolineando la mancanza assoluta di tracciabilità delle tangenti – E poi -I magistrati hanno agito in buona fede, sono stati tratti in inganno dalle fandonie di Angelini.” Nessuno accenno nello specifico a cartolarizzazioni, gestione dell’emergenza sanità ed altre vicende delicate, la richiesta é di assoluzione perchè il fatto non sussiste. L’avvocato dell’Onorevole Aracu, Maurizio Parisi, in sostituzione della Bongiorno, ha diviso la sua lunga arringa durata 5 ore su specifici capitoli non prima di aver fatto una lunga premessa sulla integrità morale del suo assistito e su quanto bene ha fatto per l’Abruzzo in qualità di deputato per 17 anni. I temi trattati, in particolare, riguardano l’inattendibilità delle accuse di Angelini, l’odio della sua ex moglie Maria Maurizio ed il risentimento di un altro suo grande accusatore Venceslao Di Persio  ed i chiarimenti sulle indagini patrimoniali. Angelini che si ricorda di accusare Aracu solo nel 2009 cavalcando l’onda del memoriale Maurizio e che parla di prelievi ma non fa riferimenti specifici a dazioni, come ha fatto con Del Turco. In un’occasione in particolare poi, aprile 2005, dice di aver prelevato soldi per Aracu e di averglieli consegnati, ma in quel periodo Aracu non era a Pescara e sulla famosa richiesta di una tangente da 2 milioni di euro fatta da Aracu per comprare una casa al figlio, quella richiesta non ha senso perchè all’epoca Aracu già non era più coordinatore di Forza Italia ed il centrodestra aveva perso le elezioni. Sulle accuse di Di Persio, un uomo – spiega Parisi – mosso dal forte risentimento che spalleggia la Maurizio quando gli conviene e poi dice in giro che é una pazza. Sulla Maurizio, poi, Parisi rivela che solo fino a qualche giorno fa Aracu ha continuato a ricevere sms delatori da una donna ossessionata dall’idea di distruggere suo marito e cita contenuti farneticanti di sms e perfino d’intercettazioni nelle quali la Maurizio si auspica che, al di là delle accuse vere o no, i magistrati alzino un polverone e poi la lettura, anche un pò penosa, di un lungo elenco di messaggi al limite dello stalking. Sugli accertamenti patrimoniali Parisi parla di tenore di vita alto di Aracu ancor prima delle presunte tangenti: oltre ai suoi stipendi di deputato e presidente della Federazione Pattinaggio, Aracu riceveva 18 mila euro al mese dagli utili della sua società la 3 G e 40 mila euro l’anno da un’agenzia che realizzava eventi sportivi con la quale collaborava. Tutti rintracciabili i movimenti finanziari che gli hanno consentito di acquistare svariati immobili e sui regali di Angelini? Li accettava per non essere scortese, ma i rapporti con lui furono fugaci perchè si capi da subito che Aracu non poteva avere nessun tipo d’influenza sulla politica sanitaria, ci provò una sola volta facendo nominare assessore Erminio D’Annunzio, fortemente osteggiato, tra l’altro, da Angelini. Per Aracu chiesta l’assoluzione con formula piena. In aula anche l’ex prtesidente Fira Masciarelli citato anche da Milia che ha spiegato il significato di patteggiamento – una scelta di vita per lasciarsi alle spalle questa sgradevole parentesi e ricominciare a lavorare e ad occuparsi della propria famiglia e non  l’ammissione di colpevolezza – l’ho suggerita anche agli altri miei assistiti – ha detto Milia – ma nessuno l’ha accettata perchè convinti della propria innocenza. Si riprende domani mattina con gli avvocati Carmine Verde e Cristiana Valentini in difesa di Conga.


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