“Spero di si’, conviene a noi, conviene a loro: abbiamo lanciato un grandissimo progetto piu’ di 30 anni fa e abbiamo un grandissimo futuro, c’e’ l’interesse ad andare avanti nell’alleanza con Psa”. Lo ha detto l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, a margine del discorso tenuto in Sevel per annunciare investimenti per 700 milioni nello stabilimento abruzzese.
“MA OCCORRONO CERTEZZE SU QUADRO NORMATIVO”
“Prima di avviare qualunque altra iniziativa in Italia, abbiamo bisogno di poter contare sulla certezza di gestione e su un quadro normativo chiaro ed affidabile”, ha aggiunto. Riferendosi al duello giudiziario con la Fiom, il manager ha osservato: “Abbiamo bisogno di sapere che gli accordi vengano rispettati, che vengano riconosciute e tutelate la liberta’ di contrattazione e la liberta’ di fare impresa, come avviene nei Paesi di normale democrazia. Sarei un ingenuo se non sapessi che, come industriale, appartengo ad una categoria cui spesso e’ stato fatto carico di aver determinato lacerazioni e contrasti nel tesuto sociale del Paese. Ma gli atti della Fiat, il coraggio che stiamo dimostrando, scommettendo e investendo sull’Italia, sono una prova tangibile del nostro impegno e della nostra forza unificatrice che l’industria puo’ rappresentare per il Paese. I nostri lavoratori, quelli gia’ rientrati in fabbrica e quelli per i quali stiamo costruendo la possibilita’ di farlo, sono un pezzo importante dell’Italia. Sono loro che stiamo cercando di tutelare. Non e’ solo vero che la Fiat e’ in questo paese da 114 anni, e’ vero soprattutto il contrario: da piu’ di un secolo c’e’ il paese dentro la Fiat. Ci sono le aspirazioni, le qualita’ e l’energia del popolo italiano. E’ per loro che chiediamo rispetto, che chiediamo certezze”. Marchionne, chiede per l’Italia un “patto sociale” per uscire dalla crisi. “Il vero punto di svolta, per il nostro Paese – ha rimarcato Marchionne – e’ ritrovare uno spirito comune, uno scatto d’orgoglio da parte di tutti”. Marchionne, chiede per l’Italia un “patto sociale” per uscire dalla crisi. “Il vero punto di svolta, per il nostro Paese – ha rimarcato Marchionne – e’ ritrovare uno spirito comune, uno scatto d’orgoglio da parte di tutti”. Secondo Marchionne, “abbiamo bisogno di un grande sforzo collettivo, per condividere gli impegni, le responsabilita’ e i saacrifici e per dare all’Italia la possibilita’ di andare avanti. Una specie di patto sociale che cancelli le opposizioni e le distinzioni, ideologiche e non, tra le varie fazioni. Dobbiamo varare un piano di coesione nazionale per la ripresa economica”. Per Marchionne “tutti devono partecipare: la politica, i sindacati, le imprese, le universita’, le associazioni di categoria”. “Tutti dobbiamo lavorare – ha concluso Marchionne – ad un grande progetto di rilancio, verso un obiettivo che non sia l’interesse di una o dell’altra parte, ma quello piu’ alto di ridare fiducia e prospettive all’Italia”.
“DI SOLI DIRITTI MORIREMO”
“Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo”. Cosi’ Marchionne commenta il momento socio-economico dell’Italia e l’atteggiamento da assumere per superare la crisi. “I diritti di tutti, a prescindere dalla categoria sociale di appartenenza, costituiscono la base di una societa’ civile. Ma oggi viviamo in un’epoca in cui si parla sempre e solo di diritti”. Marchionne cita “il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa; il diritto a urlare e sfilare, il diritto a pretendere”. “Lasciatemi dire – ha sottolineato l’amministratore delegato della Fiat – che i diritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Se, pero’, continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo. Perche’ questa ‘evoluzione della specie’ crea una generazione molto piu’ debole di quella precedente, senza il coraggio di lottare, ma con la speranza che qualcun altro faccia qualcosa. Una specie di attendismo che e’ perverso ed e’ involutivo. Per questo – ha detto ancora Marchionne – credo che dobbiamo tornare ad un sano senso del dovere, consapevoli che per avere bisogna anche dare. Bisogna riscoprire il senso e la dignita’ dell’impegno, il valore del contributo che ognuno puo’ dare al processo di costruzione dell’oggi e soprattutto del domani”.
FIAT E L’ITALIA
Dal 2004 al 2012 il gruppo Fiat ha investito in Italia 23,5 miliardi di euro per produzione e attivita’ di ricerca e sviluppo. Il dato e’ stato reso noto da Sergio Marchionne nel corso del suo intervento allo stabilimento Sevel, di Atessa. “A fronte di questo enorme sforzo – ha sottolineato Marchionne – abbiano ricevuto agevolazioni pubbliche, previste dalle norme italiane ed europee, pari a circa 742 milioni di euro. Agevolazioni, peraltro, disponibili a tutte le aziende europee”. Marchionne ha poi lamentato il distacco tra la Fiat e il Paese: “Forse, pero’, il ritmo del cambiamento che la Fiat ha seguito e’ stato cosi’ veloce che in qualche modo ha contribuito ad ampliare la distanza con il Paese. E, a quanto pare, noi non siamo stati in grado di trasmettere agli italiani il senso di questo cambiamento”.
LA SEVEL: IL CUORE DELL’INDUSTRIA ABRUZZESE
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