PESCARA – Primo e significativo stop al progetto del metanodotto con relativa centrale di compressione che la Snam dovrebbe realizzare, passando per Sulmona e attraversando la valle peligna: il diniego arriva dalla conferenza dei servizi della Regione Abruzzo, convocata in mattinata per decidere sul rilascio dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale. 
Ai lavori hanno preso parte i rappresentanti della Snam e quelli delle associazioni ambientaliste e dei comitati cittadini, oltre agli enti istituzionali, chiamati direttamente in causa nel parere decisionale.
Tra le principali motivazioni dell’opposizione al progetto c’è il rischio sismicità che interessa il territorio su cui dovrebbe insistere il metanodotto, in riferimento anche alla legge regionale n.28 del 19 giugno 2012 che vieta la realizzazione di grandi metanodotti, con annesse centrali, in aree sismiche di primo grado. 
Altro motivo d’opposizione avanzato dai comitati cittadini è l’appllicazione del piano regionale per la tutela della qualità dell’aria, che stabilisce che gli impianti con emissioni in atmosfera  possono essere collocati solo all’interno di aree industriali.
Inoltre già il collegio regionale per le garanzie statutarie ha sancito che il procedimento per la concessione dell’Aia alla centrale Snam di Sulmona è illegittimo e che non è possibile autorizzare l’esercizio di un impianto che, come nel caso della centrale di Sulmona, non solo non esiste, ma non ha neppure ottenuto l’autorizzazione alla costruzione.

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