Resta alta a L’Aquila la polemica sul taglio dei reparti all’ospedale San Salvatore. Forte la reazione dei primari universitari alla direttiva contenuta nell’atto aziendale della ASL che riduce le unità operative complesse da 39 a 23 e quelle semplici da oltre 100 a una trentina. Mentre il manger Silveri parla di “semplice riorganizzazione”, i medici universitari sono di tutt’altro avviso e preparano la mobilitazione. “Sono a rischio le scuole di specializzazione direttamente collegate ai reparti”, affermano.

COMUNICATO DEL RETTORE FERDINANDO DI ORIO
In relazione alle notizie di stampa che riportano prese di posizione dell’Università dell’Aquila contrarie al piano di riorganizzazione delle Unità Ospedaliere della ASL n.1 Avezzano Sulmona L’Aquila, si precisa che al momento non sono state espresse posizioni ufficiali da parte dell’Ateneo aquilano. «Siamo stati messi al corrente» – spiega il rettore dell’Università dell’Aquila, prof. Ferdinando di Orio – «del piano di riorganizzazione delle unità ospedaliere, predisposto dal Direttore Generale Silveri, che corrisponde alla normativa nazionale stabilita dalla Conferenza Stato-Regioni, che la regione Abruzzo ha recepito e che ha determinato nuovi parametri per il numero dei reparti ospedalieri». «Alla luce di questa normativa» – continua il rettore di Orio «sono stati ridotte sia unità operative universitarie sia ospedaliere. Al momento non esistono posizioni istituzionali dell’Università. Ho investito della problematica i due Dipartimenti clinici dell’Ateneo e il Consiglio dei clinici universitari, che si esprimeranno nei prossimi giorni e, al tempo stesso, ho personalmente espresso al Presidente Chiodi la preoccupazione dell’Ateneo aquilano per la riduzione delle unità ospedaliere che mette a rischio la sopravvivenza dei Corsi di Laurea e di Specializzazione medici». «Sulla base di queste preoccupazioni comuni » conclude il rettore di Orio «cercheremo di lavorare, insieme al Direttore Generale Silveri, per individuare le soluzioni che possano comunque garantire una rete di servizi ospedalieri e territoriali in grado di soddisfare pienamente i bisogni di salute della popolazione aquilana ed abruzzese»

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