video » Tares: è allarme per gli esercizi commerciali

tasse-italia-eurostatCHIETI – Dopo la stangata di fine anno dell’Imu il 2013 si apre con un altro conto da pagare. Un conto alquanto salato, tanto da essere diviso in quattro rate (gennaio aprile luglio e ottobre) e che risponde al nome di Tares, la tariffa comunale sui rifiuti e i servizi comunali,  calcolata in base alla grandezza della propria casa. Dal primo gennaio questa nuova imposta ha sostituito Tarsu e Tia, ovvero le imposte sui rifiuti. Ma mentre queste ultime dovevano coprire per il 79% il costo del servizio di raccolta e smaltimento ora la tares dovrà finanziarli interamente. A questa parte è stato inoltre aggiunto un ulteriore onere per i servizi comunali indivisibili, come illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico. Trenta centesimi per ogni metro quadro di case, negozi, capannoni e uffici. In tutto, i cittadini pagheranno un miliardo di euro all’anno, che lo Stato ha già calcolato nel prossimo bilancio, decurtatondoli automaticamente ai comuni dai trasferimenti del 2013. Un aumento medio per i comuni del 20% mentreConfcommercio lancia l’allarme. L’aggravio per gli esercizi commerciali sarà mediamente pari al 293%.


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