“Stavo sistemando i bagagli di una cliente quando mi sono sentito spintonare violentemente da dietro, son caduto riportando una brutta contusione alla schiena.” “Per quanto ci riguarda non c’é stata nessuna colluttazione, il nostro collega ha solo cercato di far valere i propri diritti avendo la precedenza di carico.” Queste le due versioni, contrapposte, rese dai protagonisti dello spiacevole episodio accaduto ieri all’Aeroporto d’Abruzzo nella rissa tra un tassista del “Co.Ta.Pe.” di Pescara ed un altro del Consorzio “Co.Me.Ta.” che fa riferimento ai tassisti di Chieti. Intanto questa mattina nuovo vertice nelle rispettive Prefetture di Pescara e Chieti per cercare di porre fine ad un vero e proprio conflitto che va avanti già da troppo tempo. Per i tassisti del “Co.Ta.Pe” i rivali teatini operano in modo abusivo facendosi forza di un decreto regionale che, secondo Antonio Abagnale di Uritaxi: “non rispetta la normativa nazionale e demanda ai Comuni ogni responsabilità in materia – mostrando un documento dal quale si evince che questo tipo di anomalia si registra solo in Abruzzo poi precisa – non é consentito affidare dei posteggi a tassisti che provengono da un altro Comune, gli si può concedere solo un’autorizzazione di servizio ma non di stallo.” Da qui la decisione di incrociare le braccia nei prossimi giorni e se fosse necessario anche occupare gli uffici della Regione a Pescara. “Una regolamentazione c’é e per noi va rispettata – replica Luigi Colalongo di Co.Me.Ta. – il decreto parla di 9 taxi loro e 3 nostri che devono condividere un unico stallo rispettando la fila, spetta alle rispettive Polizie Municipali controllare che il lavoro venga svolto in maniera regolare.” Colalongo, che si dice pronto a sedersi ad un tavolo con i colleghi pescaresi, precisa che il regolamento imposto dal Comune di Chieti é in linea con quello di Pescara. Ed intanto la tensione, specie nello stallo dell’aeroporto, resta alta, anche questa mattina…..

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