Uno dei più grandi talenti della scena italiana negli anni d’oro de “La Sberla”, fortunata trasmissione televisiva da dove vennero fuori personaggi come Massimo Troisi, Carlo Verdone e dove il pubblico imparò ad amare anche lui con le sue esilaranti battute nel gruppo dei “Giancattivi”. Ma il genio dello sfortunato Francesco Nuti si manifestò in tutta la sua grandezza nel cinema, con una serie di commedie leggere ed amare, ma mai banali, anzi cariche di poesia, prima dell’incredibile parabola discendente che lo ha portato a fare i conti l’alcolismo e con un brutto incidente che lo hanno costretto ai margini della scena. Ma Francesco Nuti resta un bravo ragazzo, come recita il titolo della sua biografia, e da questa é stato tratto un interessante spettacolo teatrale pronto al suo debutto domani al Flaiano di Pescara con una pomeridiana alle 17 ed una serale alle 21.00. La regia é di Milo Vallone, sul palco un unico interprete Francesco Epifani: “Fin da piccolo ho imparato ad amare questo straordinario artista e ritenevo doveroso rendergli omaggio, da qui l’idea di allestire questo spettacolo che parla del proprietario di un vecchio cineteatro che prima di chiudere i battenti decide di dedicare l’ultimo spettacolo ad un’opera cinematografica di Nuti. Giusto qualche adattamento qua e là – prosegue Epifani – ma io e Milo Vallone abbiamo decisio di restare il più fedeli possibile al testo e siamo confortati dall’assenso che ci é pervenuto da suo fratello Giovanni Nuti che ha molto apprezzato il progetto.”

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