Erano le 3 del mattino del 12 settembre 1943 quando scattò l’Operazione Quercia che consentì la liberazione da parte dei tedeschi di Benito Mussolini, prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso, dopo l’arresto ordinato dal re Vittorio Emanuele III il 25 luglio. L’8 settembre il capo del Governo , il generale Pietro Badoglio, aveva proclamato l’entrata in vigore dell’armistizio firmato con gli Alleati . E proprio l’8 settembre a distanza di settanta anni da quegli avvenimenti , proprio nel rifugio che ospitò il Duce , è andato in scena l’ultimo dei quattro spettacoli organizzato dalla Fondazione Cantiere Abruzzo Italia “Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore”, regia di Pierfrancesco Pingitore. Si tratta d una ricostruzione psicologica delle ore drammatiche che precedettero la liberazione del Duce. I suoi timori, le sue angosce, i ricordi che affiorano in disordine dall’anima di un uomo in balia degli eventi. Da qualche parte un grammofono a manovella, su cui girano a intervalli dischi a 78 giri, diffonde le musiche che hanno punteggiato la sua vita e quella degli italiani. Poi il giorno spazza via gli spettri della lunga, travagliata notte e arrivano i Tedeschi e quindi la liberazione. Non c’e’ esultanza nel prigioniero bensì rassegnazione ad un destino ormai segnato che vedrà il suo epilogo davanti ai mitra spianati dei partigiani il 28 aprile 1945. La costruzione dello spettacolo si richiama al modello gia’ sperimentato in “Quel Venticinque Luglio a Villa Torlonia” – messo in scena con successo dallo stesso autore, nell’estate del 2010 nella villa romana – e ne rappresenta un seguito ideale. Il protagonista, ora come allora, e’ Luca Biagini, sorprendentemente somigliante a Mussolini, e con lui Mauro Mandolini, Marco Simeoli, Federico Perrotta, Barbara Lo Gaglio, Valentina Olla e Morgana Giovannetti. Sulla scena danza anche una coppia di ballerini aquilani Leonardo Bizzarri e Raffaella Saturni. La storia è maestra di vita e si spera che sia anche monito per i potenti della terra perché come ha detto nel suo grido di pace papa Francesco ” la guerra è la sconfitta dell’umanità”.

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