PESCARA – Tre, otto, trentotto, due e due barrato: forse al superenalotto sarebbero numero vincenti, ma contestualizzati nel settore del trasporto pubblico pescarese diventano perdenti, anzi, rivelano l’identità delle linee sofferenti della Gtm. Non che siano gli autobus a soffrire, quanto piuttosto gli utenti del trasporto metropolitano, costretti ad attese estenuanti alle pensiline assolate delle fermate, là dove le fermate esistono ancora. Perché a raccogliere le lamentele dei cittadini, ma anche degli stessi lavoratori dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico, l’intero comparto sarebbe in sofferenza tra tagli alle linee, vetustà dei mezzi in circolazione, carenza d’informazione all’utenza ed evasione tariffaria, complici anche le emettitrici automatiche spesso fuori uso. Con queste coordinate il trasporto pubblico locale non potrà che subire un’immancabile demolizione, lamentano i lavoratori della Gtm che domani incontreranno i vertici dell’azienda, ponendo all’ordine del giorno le criticità del comparto.
Ulteriori difficoltà deriverebbero anche dalla soppressione dello shuttle bus, la navetta che la scorsa estate effettuava ventidue corse al giorno tra il terminal della stazione e l’aeroporto, unitamente all’abolizione di alcune corse nell’ultimo tratto della Tiburtina, dall’aeroporto all’Ipercoop, ed altre ancora per la linea 2 che da Zanni attraversa Porta Nuova e arriva a Francavilla e per il 38 che dall’aeroporto arriva a Cappelle.
“Come tutte le società di trasporto, anche la nostra ha un limite di chilometri da poter percorrere nell’arco di un anno, senza sforare”, si difende Michele Russo, presidente della Gtm. “Se mi chiedono corse serali perché ci sono i turisti, io le posso inserire, ma devo togliere da qualche altra parte per rimanere nei limiti concessi, tenendo conto che la coperta è sempre quella”. Vale a dire troppo corta.

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