video » Ud’A – Concerto con protesta:” C’è poco da festeggiare!”

terremoto laquila fiaccolata

logo udaCi scappa anche un sorriso quando dall’Auditorium del Campus di via dei Vestini a Chieti riecheggiano, sul prato di un assolato pomeriggio di fine marzo, le prime note del concerto-evento per  i 50 anni della d’Annunzio: sì, è un sorriso “a distanza di sicurezza” e amaro visto che le note sono quelle de “La Gazza Ladra” di Rossini e lì ad ascoltarle ci sono i sindacati del comparto tecnico- amministrativo ancora una volta “armati” di striscioni e bandiere per ricordare ad invitati, stampa e autorità che 330 dipendenti dell’Università Gabriele d’Annunzio attendono la restituzione di 200-350 euro al mese di Ima (unilaterlamente cancellata dalla busta paga di agosto dal dg Del Vecchio) e che, anche per questo motivo, non hanno nulla da festeggiare. La celebre overture rossiniana suona e qualcuno comincia a distribuire il volantino disegnato per l’occasione: a deridere una povera Cenerentola, in ginocchio a pulire il pavimento, ci sono le sorellastre col volto di…Rettore e Dg, Di Ilio e Del Vecchio. Con la composta ma visibile delegazione dei tecnico- amministrativi c’è anche una rappresentanza dei Cel (Esperti linguistici): anche le loro tasche rischiano di alleggerirsi e di parecchio visto che un paio di mesi fa circa sono state richieste loro cifre che oscillano tra i 30 e i 75 mila euro perchè, a detta del Dg, i 19 Cel le avrebbero indebitamente percepite negli anni. Il concerto va avanti tra applausi e assoli, fuori con la complicità di un caldo vento primaverile, sventolano le bandiere di Cgil, Cisl, Cisal ed Rsu: l’assenza della Uil ( anche dal documento unitario) non ferma la protesta di chi, da quasi un anno ormai, chiede innanzitutto che vengano rispettati e ristabiliti equilibri sindacali mai tanto compromessi come negli ultimi 24 mesi di gestione. Sono stanchi di sentirsi l’unico anello debole di una catena che in tutte le altre maglie resta, invece, ben salda: a distanza ormai di un anno dai primi provvedimenti a loro, e solo a loro, indirizzati oggi gli amministrativi Ud’A una cosa in più però la sanno eccome. La loro è una battaglia in solitaria visto che fatta eccezione della tenue solidarietà di taluni, tutti gli altri docenti tacciono spesso voltando lo sguardo altrove. “Come se un professore  non avesse bisogno, per ben insegnare e svolgere la propria missione accademica, anche di noi tecnici e amministrativi” – alza la voce qualcuno tra i manifestanti. Si sentono soli, abbandonati, ignorati ma non per questo intendono arrendersi: non sembrano nemmeno stanchi quando alla centesima volta che allungano il volantino all’invitato di turno spiegano perchè non hanno nulla da festeggiare, ricordano per cosa stanno lottando, rivendicano speranze calpestate e diritti cancellati. Si sentono loro la vera storia della d’Annunzio ( lo dicono pure su uno dei 4 lenzuoli di protesta che reggono all’ingresso dell’Auditorium): “Alcuni di noi sono alla vigilia della pensione e solo per questo avrebbero tutto il diritto di sedere in prima fila a quel concerto al posto di certi altri, invece stanno fuori a far sentire la propria disperata voce di protesta – è sempre uno dei manifestanti a parlare – ben sapendo che… non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”. E’ sulle ultime note del concerto, affidate a “Nel blu dipinto di blu” di Modugno, che gli striscioni vengono  ripiegati e le bandiere disancorate dai vasi dove avevano trovato ospitalità e rifugio per le due ore di protesta: a giudicare dalla cura con la quale ogni manovra viene compiuta è facile immaginare questi e altri striscioni presto di nuovo in strade o piazze, su cancelli piuttosto che in corteo. Del resto l’arrivederci  ha tutto il sapore di un “noi non molleremo mai, nonostante tutto e tutti!”. Uno stato di attesa, al momento, per i sindacati e chi rappresentano: aspettano le procure di Chieti e Pescara “investite” dalle 53 querele con le quali altrettanti dipendenti accusano il dg Del Vecchio di diffamazione aggravata e trattamento illecito di dati personali, aspettano di sapere se il Garante per la Privacy che ha già richiesto al dg un elenco di tre pagine di chiarimenti e spiegazioni, su talune scelte e provvedimenti, accetterà o meno le controdeduzioni del direttore generale, aspettano che qualcuno oltre a loro prenda le distanze da scelte gestionali che hanno sempre definito “disumane e offensive”.


{avsplayer videoid=14597 }

Sii il primo a commentare su "video » Ud’A – Concerto con protesta:” C’è poco da festeggiare!”"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*