” Forse ai vertici amministrativi di questo Ateneo sta sfuggendo il senso del disagio e soprattutto il livello di rabbia che sta montando tra gli studenti della Facoltà di Lingue costretti a schivare ogni giorno, da settimane e non si sa ancora per quanto tempo, problemi e disservizi peraltro nel momento più caldo e importante dell’anno accademico ossia quello degli esami e delle verifiche. Forse ci basterebbe sentirci più ascoltati visto che abbiamo pagato le tasse e in molti casi affrontato altre spese per frequentare questa università, come affitti e affini, e invece nessuno ci dà retta”. La voce della rabbia studentesca per le “vicende di viale Pindaro” è quella di Angelo Di Silvestre, Senatore accademico della lista “360 gradi”. Ci facciamo confermare l’imminente trasloco di tutte le attività afferenti al Dipartimento di Lingue nel vicino condominio privato, sempre in viale Pindaro, e registriamo l’amara e polemica denuncia di chi ha più di chiunque altro il polso della situazione studentesca, “della rabbia crescente che sta montando tra le migliaia di studenti di un Dipartimento transennato, chiuso, evacuato e dove però ad oggi non si è mai visto un operaio lavorare o un perito compiere verifiche” ci spiega il giovane Senatore accademico. Che dire, inoltre, dell’effetto psicologico in termini di percezione della sicurezza? Si sentono realmente sicuri gli studenti di Lingue della d’Annunzio di viale Pindaro quando ogni giorno entrano in aula per un esame piuttosto che per un laboratorio? Le risposte a questi nostri quesiti sono stampate nei volti smarriti e al tempo stesso arrabbiati dei ragazzi che incontriamo lungo i corridoi del polo universitario pescarese: la conferma è in quanto ci dice Angelo di Silvestre lanciando anche dal nostro microfono un ultimo, accorato e responsabile appello al Rettore in primis:” Speriamo che i vertici amministrativi comprendano finalmente il reale disagio che siamo costretti a vivere e soprattutto facciano in fretta a trovare soluzioni adeguate e funzionali adoperandosi al tempo stesso, in ogni sede opportuna, per la riapertura del Dipartimento, o della maggior parte dei suoi spazi, ovviamente mettendolo prima in sicurezza. A proposito, non si dimentichi il resto del polo di viale Pindaro che ci dicono essere strutturalmente in non buone condizioni”.

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