Fuori il volantinaggio delle associazioni studentesche all’insegna delle polemiche all’indirizzo di quella che viene definita “la stagione dei tagli delle politiche neoliberiste che stanno solo distruggendo il diritto allo studio universitario”, all’interno dell’Aula Magna fischi e contestazioni subito dopo il polemico, allusivo ma assai esplicito, discorso di Piero de Bonis  intervenuto come rappresentante del personale non docente. Così questa mattina a Chieti dove l’inaugurazione dell’Anno Accademico, avvenuta in un ormai radicato clima di ostilità e contestazioni, ha visto in apertura di cerimonia  il discorso del Rettore Di Ilio. Sul palco a differenza delle passate e più maestose cerimonie non il coro dell’ateneo nè ospiti d’eccezione: una sobrietà che ai molti presenti è apparsa più di circostanza che di scelta.Il tutto nel giorno in cui da Roma è arrivata la conferma che il Ministero ha inviato ispettori incaricati di far luce in primis sulla recente deflagrata vicenda Cus.Colletti bianchi e studenti in subbuglio , ma soprattutto una lettera che lo stesso Di Ilio appena ieri pare abbia mandato ai sindacati forse nell’estremo tentativo diplomatico di calmare gli animi onde evitare che la cerimonia di oggi potesse finire agli onori della cronaca non per i conferimenti dell’ordine della  Minerva e i discorsi bensì per ben altro. Una D’annunzio alle prese con un esposto in procura a Chieti e uno alla Corte dei Conti: inchieste parallele ma non per questo non correlate alle quali, come forse era ovvio che fosse, il Magnifico  non fa accenno alcuno nel suo lungo discorso: 45 minuti in cui Di Ilio , molto ma molto in sintesi, dice che se le università italiane versano in un evidente stato di sofferenza e tagli “è solo per colpa delle riforme nazionali e della instabilità politica in cui versa il sistema paese Italia”. Un accenno alle altre due univeristà abruzzesi in termini di “sensibile scambio reciproco”, ma davvero nessuno neppur velato riferimento alle inquietudini interne al suo ateneo. Poi è la volta del professor Brunetti, ordinario di farmacologia, con un lungo e accademico  intervento sulle sfide farmacologiche alla diffusa obesità italiana. Quando arriva al leggio Piero De Bonis , rappresentante del personale amministrativo, per indenderci coloro ai quali il dg Del Vecchio vorrebbe cancellare dalla busta paga il cosiddetto salario accessorio, la platea rumoreggia da subito ,ascolta e alla fine fischia e contesta un discorso evidentemente ritenuto distante dalle reali esigenze degli amministrativi. Attacca anche i giornalisti della stampa locale De Bonis incomprensibilmente definiti” distratti o forse presi da altro”. Insomma, una cerimonia specchio fedele della poca armonia che lungo i corridoi della D’Annunzio si respira da mesi ormai : qualcuno insinua dall’arrivo del duo Di Ilio-Del Vecchio qualcun altro più semplicemnete dall’ uscita di scena dell’altro duo Cuccurullo- Napoleone, che poi forse è un pò la stessa cosa!

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