Le sorti del tentativo di Pierluigi Bersani sono legate, per ammissione dello stesso Presidente incaricato, anche al parallelo tavolo istituzionale da attivare con il centrodestra. E’ proprio su questo fronte che il leader del PD potrebbe far scattare già nelle prossime ore l’accelerazione: lo rivela Repubblica, che introduce nella complicata partita per la nascita del Governo Bersani il tema del Quirinale. Gli “sherpa” del presidente incaricato avrebbero pronta già un’ipotesi da sottoporre al PDL e alle altre forze presenti in Parlamento: quella di spingere al Quirinale un cattolico gradito innanzitutto a Berlusconi, da pescare in una rosa di tre nomi. Le nomination riguarderebbero Sergio Mattarella, Pierluigi Castagnetti e l’ex Presidente del Senato Franco Marini.
Un abruzzese al Quirinale? Sarebbe davvero un “colpo di teatro” soprattutto per chi ha sostanzialmente dato per finita la carriera politica di Marini all’indomani della clamorosa mancata rielezione a Palazzo Madama, frutto dell’exploit in Abruzzo del Movimento Cinque Stelle. Presidente della Repubblica, lo ricordiamo, può essere eletto qualunque cittadino italiano, e non necessariamente un parlamentare. Che Franco Marini (80 anni fra due settimane) abbia tutt’altro che tirato i remi in barca, lo testimonia la sua presenza costante anche alle iniziative di partito: nei giorni scorsi è intervenuto alla direzione abruzzese del PD, e ha tutt’altro che dismesso la sua forte rete di relazioni politiche e istituzionali. Il suo nome è forse apparso troppo presto, ma all’interno di una rosa ciò non rappresenta un problema. Una volta chiedemmo a Marini prima di una riunione politica in cui si doveva decidere un candidato, se egli fosse pronto a proporre un nome secco. La sua risposta fu:” lo farei solo se lo volessi…. fare secco”.

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