video » Welfare: in corteo per i diritti

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PROTESTA DISABILII pesanti tagli inferti dalla Regione Abruzzo al welfare e la mancata corresponsione delle risorse hanno indotto decine di associazioni di disabili a scendere in piazza e partecipare alla manifestazione indetta dalla CGIL e dallo SPI per alzare la voce e richiamare i rappresentanti delle istituzioni alle loro responsabilità Un lungo corteo composto da centinaia di persone con striscioni, bandiere e megafoni, si è snodato da Piazza Italia lungo le vie del centro prima di raggiungere la sede della Regione in Viale Bovio. Chiaro e sintetico il messaggio lanciato dagli organizzatori: “basta ai soprusi della politica.
 E’ stato stimato che la Regione dal 2009 ad oggi abbia tagliato, ai comuni, alle cooperative alle famiglie ed a tutti i soggetti coinvolti, risorse per oltre 25milioni di euro. Sono oltre 10mila i lavoratori ed i posti a rischio del comparto sociale. A chi amministra la Regione Abruzzo chiedono risposte e dicono basta “alla macelleria sociale”. Per manifestare la propria indignazione hanno portato in piazza musica, cori e fischietti. “La nostra dignita’ e’ offesa ogni giorno – hanno spiegato. L’Italia destina meno fondi a questo settore della Romania, i Comuni non ricevono fondi dalla Regione”. Alla luce di cio’ si chiede di “mandare a casa gli assassini del sociale”. Dalla Regione non è arrivato nessun cenno di risposta i rappresentanti delle istituzioni a partire dal Presidente Chiodi e dall’assessore Regionale Gatti, non hanno voluto incontrare neanche una delegazione dei manifestanti. Una latitanza totale condannata da tutti i partecipanti. Infine forti i disagi alla circolazione e malumore tra i passeggeri dei mezzi pubblici bloccati negli autobus per oltre un’ora. I manifestanti, partiti da piazza Italia, hanno raggiunto, sfidando anche la pioggia, gli uffici della Regione Abruzzo in viale Bovio, ma non sono riusciti ad incontrare nessun rappresentante istituzionale, in quanto né il governatore Gianni Chiodi, né l’assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti, né i dirigenti di settore erano presenti. “Non c’é nessuno pur sapendo che si doveva affrontare una questione importantissima – ha affermato il segretario della Cgil Pescara, Paolo Castellucci -. Noi questo non lo accettiamo perché questa manifestazione deve avere una risposta e quindi chiederemo formalmente un incontro. Il presidente Chiodi parla di Regione virtuosa, quando abbandona le persone che più hanno bisogno d’aiuto; di virtuoso non c’é nulla. L’iniziativa odierna non è la fine di un percorso, ma soltanto l’inizio”. I manifestanti, in particolare, hanno protestato contro il debito di 25 milioni di euro che la Regione Abruzzo ha accumulato, tra il 2010, 2011 e 2012, nei confronti degli ambiti sociali. “Soldi – hanno detto – che i Comuni hanno già speso e questa situazione sta bloccando completamente i servizi”. “In uno Stato civile e democratico – ha sottolineato il presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, Claudio Ferrante – la cosa fondamentale è prestare attenzione alle categorie con problemi. Non c’é cosa peggiore di una malattia che entra in una famiglia e la distrugge. Davanti a queste cose non si può non dare una risposta. Chiediamo che questa protesta finisca in Consiglio regionale, perché non può concludersi qui”. Parlando di una situazione “drammatica”, il segretario
dello Spi Cgil, Giovanna Zippilli, ha affermato che “i Governi, prima quello Berlusconi e poi quello Monti, hanno tagliato il sociale” ed ha auspicato che “il nuovo Esecutivo possa promuovere il cambiamento di rotta di cui c’é bisogno”. Il segretario provinciale del Prc, Corrado Di Sante, ha definito “indegno” il fatto che “a pagare la crisi siano i disabili, i malati e i pensionati, mentre i governi nazionali salvano le banche”.


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