Violenza sessuale: a processo padre che abusò di figlia

tribunale pescara1“Mi ha raccontato che il padre la maltrattava e la prendeva a bastonate, che aveva tentato di strangolarla e che la affamava, tanto che in quei giorni si apprestava a passare il Natale senza cibo”. Lo ha riferito l’assistente legale di un centro anti-violenza di Pescara, in qualità di testimone, durante il processo in corso al tribunale di Pescara, a carico di un uomo di 61 anni, accusato di violenza sessuale ai danni della figlia allora 26enne. L’uomo non era presenta in aula. Il colloquio, oggetto della testimonianza dell’assistente legale, è avvenuto tra le 11 e le 13 del 20 dicembre del 2013. Pochi minuti dopo, in seguito alla chiamata della ragazza, i Carabinieri arrestarono l’uomo nella sua abitazione di Montesilvano (Pescara), dove si trovava agli arresti domiciliari per altri reati. Secondo quanto raccontato dalla ragazza, quel giorno il padre l’avrebbe palpeggiata sotto la minaccia di un coltello e avrebbe tentato di costringerla ad avere un rapporto sessuale. La giovane si sarebbe divincolata e dopo una breve colluttazione sarebbe riuscita a chiudersi in bagno e a chiamare i Carabinieri con il proprio cellulare. Trasportata in ospedale, riportò contusioni al capo e alla mano, con una prognosi di 20 giorni. “E’ passato tanto tempo e non ricordo se la ragazza mi parlò anche di tentativi di violenza sessuale da parte del padre – ha aggiunto la testimone, incalzata dall’avvocato della difesa – La ragazza ci aveva riferito delle violenze subite dal padre e noi stavamo cercando di aiutarla a liberarsi”. Il giudice Angelo Zaccagnini ha fissato la prossima udienza per il 18 maggio.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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