Richiesta di rito immediato. Dopo l’inchiesta-lampo ci potrebbe essere anche il processo-lampo a carico della presunta organizzazione criminale sgominata a Lanciano dall’inchiesta Wild Horse della Procura, coordinata dal sostituto Rosaria Vecchi. Quest’ultima ha chiuso il fascicolo in soli 19 giorni dagli arresti, che i Carabinieri eseguirono all’alba dello scorso 22 gennaio a carico di 5 persone accusate a vario titolo di usura ed estorsione aggravata. Altre 8 le persone indagate a piede libero, beni sequestrati per oltre un milione e mezzo di euro, sono gli elementi di un’inchiesta che ha rotto il velo di omertà e complicità tra cravattari e vittime di un vasto giro di usura nell’area frentana, con tassi di interesse di 500 euro settimanali anche per prestiti di minima entità, e minacce e libretti di circolazione di auto ritirati da parte della organizzazione ai danni di chi non riusciva a pagare. Principali indagati i fratelli Malvone originari di Torre Annunziata, i fratelli Buccini, provenienti da S.Maria Capua Vetere, tutti finiti in carcere, e il lancianese Roberto Spinelli posto ai domiciliari. Per altri cinque degli indagati la Procura aveva chiesto misure cautelari, non accordate dal GIP. Lo stesso ufficio che ora dovrà esprimersi sulla richiesta dei PM di un processo a tempi di record.
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