Wwf: “Stop ai crimini di natura”

wwf logoDomani, sabato 20 dicembre, dalle ore 9:30 alle ore 13, in corso San Giorgio a Teramo – sotto i portici Caffè Grand’Italia – il WWF Teramo ha organizzato un banchetto per la raccolta di firme per la petizione “Stop ai crimini di natura”. La petizione è stata lanciata dal WWF Italia con l’obiettivo di rendere più efficace la tutela della natura e dell’ambiente nel nostro Paese.
In Italia ogni 43 minuti viene commessa una violazione in materia di tutela ambientale e i reati contro gli animali e la fauna selvatica costituiscono il 22% dei reati ambientali.
Per combattere questa piaga c’è bisogno di pene più severe e di forze dell’ordine specializzate.
La petizione, rivolta a Governo e Parlamento, chiede l’introduzione nel Codice Penale del nuovo “delitto di uccisione di specie selvatica protetta” (punito finora con una semplice contravvenzione) e il mantenimento e il rafforzamento del Corpo Forestale dello Stato, quale forza autonoma di polizia specializzata in campo ambientale.
Sono questi i due elementi portanti delle proposte legislative elaborate nell’ambito della campagna WWF “Stop ai crimini di natura” che, se approvate, doterebbero lo Stato italiano e le forze dell’ordine di strumenti legislativi e repressivi in grado di mettere fine allo scandalo delle uccisioni di orsi, lupi, cicogne, e tante altre specie che dovrebbero essere “super protette”, ma per la cui uccisione sono previste sanzioni estremamente blande che non svolgono alcuna funzione né di prevenzione né di deterrenza. A titolo di esempio: chi abbatte un orso, una delle specie simbolo della nostra fauna, con la normativa attuale rischia un arresto da tre mesi a un anno e l’ammenda da 1.032 a 6.197 euro. Se venisse approvata la proposta WWF il reato si configurerebbe come un vero e proprio delitto e la sanzione della reclusione salirebbe a 3 anni.
La seconda parte della petizione mira a scongiurare il previsto smembramento del Corpo Forestale dello Stato che si vorrebbe accorpare ad altri corpi di polizia facendo perdere il ruolo di servizio specialistico per la tutela dell’ambiente e per la difesa degli animali.

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