Chieti, varato il bando europeo per l’ex caserma Bucciante
Attraverso il Masterplan destinati 4 milioni di euro per il recupero dell’ ex caserma Bucciante di Chieti.
Attraverso il Masterplan destinati 4 milioni di euro per il recupero dell’ ex caserma Bucciante di Chieti.
Un’ opera pubblica pensata e progettata negli anni ’70 che ha visto la luce nel 2000 grazie ad un finanziamento del Ministero dei Lavori pubblici e dell’Unione Europea.
Si tratta di un parcheggiatore abusivo di 28 anni extracomunitario di origine ivoriana che staziona da tempo nelle aree di risulta della vecchia stazione ferroviaria di Pescara.
Incontro necessario per garantire che non ci siano interferenze tra le falde acquifere della Montagna abruzzese che riforniscono i versanti aquilani e teramani e le attività di strada Parchi Spa, concessionaria delle autostrade A/24 e A/25 e dei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, in particolare sugli esperimenti di questi ultimi.
Possibilità di rovesci e manifestazioni che, dalle zone montuose, tenderanno ad estendersi verso il settore orientale, interessando soprattutto le zone pedemontane e collinari che si affacciano sul versante adriatico, tuttavia non si escludono sconfinamenti verso le aree costiere.
I partecipanti, tra i quali anche una folta delegazione di immigrati, hanno sventolato bandiere e distribuito volantini ai passanti del centralissimo corso San Giorgio.
Il corteo silenzioso – in testa il fratello di Marina, Francesco Angrilli – è partito dalla sede del Liceo Da Vinci di via Colle Marino, dove Marina insegnava, per arrivare in Piazza della Rinascita dove c’è stato tra gli altri un breve intervento dell’assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco.
Sulla ‘Carta del rischio valanghe’ va chiarito che i primi due lotti erano stati già appaltati e in esercizio contrattuale prima dei fatti di Rigopiano, quindi non si può sostenere che non vi fosse: essa era coincidente con quelle parti di territorio che la Carta storica aveva segnalato con una certa ed impegnativa ripetitività valanghiva
Decisione presa dalla multinazionale americana dopo che lunedì 4 giugno il Mise aveva confermato l’impossibilità di concedere la cassa integrazione. La comunicazione dell’avvio dei licenziamenti la Honeywell, produttrice di turbo per motori diesel, è stata fatta oggi allo stesso Mise e alle organizzazioni sindacali.
Sul posto, a coordinare le indagini, la comandante Silvia Gobbini, della compagnia dei Carabinieri di Tagliacozzo, con il magistrato di turno e il medico legale. Nelle prossime ore sarà effettuata l’autopsia.