L’Aquila come esempio di buona governance della ricostruzione, come modello di rinascita dopo una crisi enorme conseguita al terremoto del 2009, che ha distrutto non soltanto case, ma anche l’economia e il tessuto sociale di un intero territorio.
Un modello che non dev’essere disperso, secondo il docente di comunicazione in casi di crisi aziendali all’Università di Teramo Stefano Cianciotta, opinionista del Foglio e del Sole24 Ore e volto noto di Uno Mattina.
Cianciotta spiega che occorre continuare a pensare L’Aquila ragionando sul suo futuro, su ciò che sarà di qui ai prossimi 30 anni. Le opportunità – al netto dei tanti problemi che si susseguono ancora, ultimo dei quali l’obbligo per le imprese che dopo il sisma per alcuni mesi ottennero la sospensione delle tasse, di restituirle al Governo italiano – ci sono tutte: dalla riscoperta del patrimonio artistico, alla valorizzazione delle competenze scientifiche e tecnologiche, che porteranno nel capoluogo di regione, ad esempio, la sperimentazione del 5G.